Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 21 giugno 2025
E qui bisogna avvertire essere stato in quei tempi il massimo degli oltraggi portare l'altrui sembiante capovolto nello scudo; onde quel superbo Monforte volendo in qualche maniera dinotare il suo disprezzo per l'Italia aveva inteso effigiarla nella donna che abbiamo descritto qui sopra.
Giles Lebrun, Cavaliere senza macchia, e senza paura, sentendo quella acerba risposta, alzò la persona, come nei giorni della sua gioventù, scosse in atto di rabbia i capelli, bianchi di onorata canizie, e pensò di percuotere sul volto il villano: Monforte però nulla curando se fosse stato gradito, o no, quel suo detto, si era di gi
«Io credo che sì: questa gente che ci viene addosso ama più il Monforte di noi, e non è la prima volta, che il premio del Cavaliere vincitore del torneo fu morte a tradimento: se volete campare, salite in sella, e seguitemi.»
Per altra parte il Monforte, con raro esempio di prospera ventura, traversata Romagna ove gli occorsero tutti i Guelfi d'Italia, tra i quali quattrocento uomini d'arme fiorentini, si avvicinava a Viterbo. Molto andava lieto il Conte Carlo della venuta del Monforte, molto più dei quattrocento Fiorentini che gli si erano aggiunti. E' bisogna sapere, che quando nel 1260 i Ghibellini per opera di Farinata prevalsero in Firenze, tutti i Guelfi si partirono nella notte del 13 settembre, e nella citt
Ora Carlo considerando di quanto grande momento sarebbe stata la sua presenza in Italia, e la ventura non presentare più di una volta la occasione, a malgrado di molti che lo sconsigliavano, si dispose di montare sopra le galere e andare quanto più presto potesse a Roma: sapeva ben egli che Manfredi faceva guardare tutta la spiaggia romana, nè ignorava essere le sue galere appena un quarto di quelle del suo nemico; nondimeno creato Luogotenente per lo esercito di terra Guido da Monforte, ed a lui raccomandata la Contessa Beatrice, affidato in quel suo detto, che spessissimo soleva proferire, buono studio vince rea fortuna, salito in nave, comandò volgessero le prue verso la desiderata Italia.
Il Monforte dopo avere verificato il fatto, rispose: «Comunque ciò sia, scendete, Cavaliere, e combattiamo a piedi.» «Come volete, Conte.» E scesero, e continuarono la battaglia più fieri di prima.
Il Monforte era sceso a ordinare che l'esercito si movesse; ma da savio capitano provvide che stesse in punto, come se il nemico gli fosse di contro per assaltarlo.
«Conte di Monforte, noi vi preghiamo che non vogliate darvi maggior cura di nostra persona di quella che ci diamo noi;» disse in atto disdegnoso la Contessa Beatrice; e poi guardandosi attorno, e scorgendosi abbigliata da vero meno che onestamente, arrossì, sorrise, ed aggiunse: «Bel cugino, io vedo che quando avrete perduto quella vostra ruvidezza da soldato, diverrete discreto maggiordomo della più ritrosa dama dai trenta anni passati.» Poi la stessa ambizione, che così scomposta l'aveva condotta in quella stanza, la fece uscire a comporsi, perchè la rabbia di comparire ornate, se in pochissime donne non è la prima passione, viene però immediatamente seconda.
«Ve lo prometto.» «Gran mercè, Cavaliere.» Ecco un'anima da appaiarsi con Gano di Maganza, pensò Rogiero tra sè, ed io? il sonno non iscese per quella notte su le sue stanche palpebre. «Che Dio vi conceda il buon giorno, bel cugino,» disse la Contessa Beatrice, che, nell'uscire da una camera ov'era stata a riposare, s'incontrò nel Conte Guido di Monforte.
Or ecco, Baroni, il giorno che avete tanto desiderato.... Mongioia! Mongioia! la battaglia è vicina.» «Bel cugino,» parlò sotto voce il Monforte al Conte di Provenza «perchè il Cavaliere del fulmine....» E il rimanente gli disse in modo che nessuno dei Baroni quivi ragunati lo intendesse.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca