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Aggiornato: 15 giugno 2025


I Cènci piangevano, e Prospero anch'egli si trovò la faccia inondata di lacrime: egli con ambedue le mani coperse gli occhi, e, declinato il capo sopra il letto, si pose a pensare profondamente se lo sovvenisse partito meno periglioso del disegnato per salvare cotesti miseri, e non lo trovando gemeva.

Cosí questi miseri avaranno piú pena d'una medesima colpa che gli altri cristiani, per lo misterio che Io lo' diei dando lo' a ministrare il Sole del sancto Sacramento, e perché ebbero el lume della scienzia a potere discernere la veritá e per loro e per altrui, se essi avessero voluto. E però giustamente ricevono maggiori pene.

ATTILIO. O che crudel ricordo, ch'io viva! vuoi che resti vivo, per vedermi vivere d'un perpetuo morire? a chi non può scampar in modo alcuno, gli è assai men grave il morire. La morte è un dolce porto de' miseri, a niuno è chiuso, raccoglie tutti; e vuoi che resti in casa mia?

che la fortuna che tanto s'aspetta, le poppe volgera` u' son le prore, si` che la classe correra` diretta; e vero frutto verra` dopo 'l fiore>>. Paradiso: Canto XXVIII Poscia che 'ncontro a la vita presente d'i miseri mortali aperse 'l vero quella che 'mparadisa la mia mente, come in lo specchio fiamma di doppiero vede colui che se n'alluma retro, prima che l'abbia in vista o in pensiero,

Tutti li lor coperchi eran sospesi, e fuor n'uscivan si` duri lamenti, che ben parean di miseri e d'offesi. E io: <<Maestro, quai son quelle genti che, seppellite dentro da quell'arche, si fan sentir coi sospiri dolenti?>>. Ed elli a me: <<Qui son li eresiarche con lor seguaci, d'ogne setta, e molto piu` che non credi son le tombe carche.

Si mossero immantinenti, e giù per la china del monte, risalirono l'erta al di sopra dell'affuocata Nesso, udendo i gridi ed i lamenti disperati dei miseri abitatori, di cui alcuni vedevansi fuggire pei sentieri del monte sottraendosi così alla rabbia dei soldati, i quali in gran numero coperti di ferro, nude le spade, s'aggiravano, intorno a quelle ardenti e crollanti ruine sterminando chiunque degli abitanti a loro s'affacciava.

La collera di Lorenzo svaporò a quell'invito, o per dir meglio sbollì; e il giovine non si ricordò più di que' tristi pensieri che essa gli aveva destato nell'animo. Un solo concetto rimase, e fu l'amore; quell'amore che consiglia tante e poi tante corbellerie ai miseri mortali.

CRICCA. Non sapete che la negromanzia è refrigerio di quelli miseri che si trovano in qualche strabocchevole desiderio? PANDOLFO. Overo che trasformasse qualche persona in Guglielmo.... CRICCA. Che non trasformi voi in una bestia! PANDOLFO. ... e che quel facesse le mie nozze.

E dalla mia bontá sonno conlocati ciascuno nello stato suo, e misurato lo' secondo la misura che hanno recata a me de l'affecto della caritá. De la morte de' peccatori e de le pene loro nel punto de la morte. O carissima figliuola, non è tanta l'excellenzia di costoro, che e' non abbino molta piú miseria e' miseri tapinelli de' quali Io t'ho narrato. Quanto è terribile e obscura la morte loro!

Lungi, lungi da me, aveva esclamato in uno de' suoi più bei giorni, lungi da me anco l'ombra del servaggio. La vecchia Europa serbi tal nome; io voglio bandirla anche dal mio frasario. Invano potrebbe esprimersi la gioia di quei miseri, i quali idearono una festa di cui mai non aveva veduta l'eguale quella estrema regione del mondo.

Parola Del Giorno

dell’esule

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