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Aggiornato: 18 novembre 2025


La Contessa diceva che la bambinaia era indolente, disordinata, che non aveva cuore, pulizia; e siccome Agnese si crucciava e appariva mesta e mortificata, la sgridava di più, perchè metteva il muso.

Ortensia era mesta non avrebbe riso di me. Ma se questo pensiero mi rasserenava l'anima, vi suscitava in altro modo una tempesta. E chiesi a me stesso quale si fosse la cagione di quella melanconia, e se io vi avessi parte in qualche guisa. Così di fantasma in fantasma credetti aver dimenticato il mio primo timore.

Egli ci sfugge! gridò una voce. Fuoco! E subito dopo i colpi dei moschetti echeggiarono in quella mesta solitudine. Curzio, colpito da cinque o sei colpi, cadde supino. Non gli rimase che un istante di vita: il tempo di rivolgere un pensiero a sua madre, e un'ultima invocazione al Dio dell'avvenire. Quando i soldati giunsero al luogo dov'era caduto lo trovarono cadavere.

Li tuoi ragionamenti sian la` corti: mentre che torni, parlero` con questa, che ne conceda i suoi omeri forti>>. Cosi` ancor su per la strema testa di quel settimo cerchio tutto solo andai, dove sedea la gente mesta.

«Perchè non pensi a Dio?... perchè non innalzi il tuo sentimento a lui, come fece la sorella del povero Cecchino? Questo dicevano gli occhi belli; questo pareva mormorare quella bocca mesta, da creatura pensosa.

67 Guidon, ch'altrove avria fatto gran festa d'aver trovato un stretto parente, quivi l'accolse con la faccia mesta, perché fu di vedervilo dolente. Se vive, sa ch'Astolfo schiavo resta, il termine è più l

Il Generale si voltò alla parte indicata, e con sorpresa vide al di sotto il mare; di mesta e cupa che era fino ad ora la sua fisonomia si rasserenò la vista del mare che gli è stata sempre gradita, gli doveva essere anche più gradita ora, dacchè era per lui la tanto cercata via di salvezza.

La mesta fanciulla giaceva assorta da moltitudine di pensieri, i quali tutti mettevano capo ad affannose conchiusioni; ond'ella infastidita, e sazia di giorni, non rifiniva di raccomandarsi a Dio, che per piet

«S'udì ruotar la carrozza in corte, e Massimo salì a prendermi per la partenza. Mi trovò mesta; volle consolarmi e mi fece piangere. Il cameriere prese la valigia e ci precedette. Noi ci stringemmo ancora una volta la mano e scendemmo le scale, e salimmo in carrozza, e traversammo la citt

Piangi, o la più gentil fra le convalli Dello spumante Pellice, ove un giorno Alle sale d'Aroldo i Saluzzesi Cavalieri affluìano ad alte feste. Più non vedrai delle sue torri a sera Uscir giulivo il cieco vecchio Aroldo, Caramente appoggiando un braccio e l'altro Sovra Ioffrido e Clara, ed il canuto Ciglio volgendo con amor, ma indarno, Ai dolci rai del tramontante sole. Que' figli suoi nascean gemelli, e santa Tenerezza li univa. Or sola e mesta Clara accompagna il cieco padre a sera Fuor della torre, perocchè il gagliardo Fratel devote ha l'armi alla difesa Del pio Tommaso suo ramingo prence Contro i nemici della patria terra. Rosseggiava bellissimo un tramonto Sulle nevi lontane, e stupefatto Pareva il sol che dal romito albergo A salutarlo non venisse il vecchio. Ahimè, quell'era di sventura un novo Spaventevole ! Schiudesi alfine La porta del castello, e con veloci Passi agitatamente escono Aroldo, Clara e più servi; il canuto ciglio Ai soavi del sole ultimi rai Volger si cura. Che avvenia? Dal campo Infausto messo è giunto. Il pro' Ioffrido Contro l'usurpator del saluzzese Seggio osando tropp'oltre avventurarsi Nel calor della pugna, il circondaro L'empie straniere spade, e prigion cadde. Speme di riscattar cara vita Nutre il barone antico; e vuole ei stesso Trar supplichevol senza indugio al truce Fortunato invasor, che se talora Immolar gode i miseri captivi, Talor si placa a ricca d'oro offerta, Molto dovendo da sua iniqua sede Oro il tiranno effonder sulle bande Dell'alleato provenzal monarca. Giunto al margin vicino ove al tragitto Nel rigonfiato Pellice è apprestata La navicella, Aroldo porge il bacio Del congedo alla figlia. Allora al collo Gli s'avvinghia la pia. Sola a mie stanze Non riederò, buon genitor; pupilla Esser della tua fronte a chi s'aspetta Se non a me? Forse piet

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