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Aggiornato: 26 giugno 2025


Una così deliziosa cosa! A chi non piace la musica di Beethoven, amici miei? Gli è che non sapevo persuadermi come dentro ci fosse proprio lui. Egli certamente è presente ancora all'esecuzione della sua musica, il suo spirito aleggia intorno. E la musica trema con divino ed infinito sospiro di sentimento, la melodia culla l'anima. Io avevo ben riconosciuta la Pastorale. Ricordate, voi, amici?

Ora non ricordo più che cosa ella cantasse, ma ho ancora nell'animo l'impressione di quella voce limpida, ferma, che gettava in mezzo al rumore delle onde agitate una dolce melodia del Bellini, o forse piuttosto del Verdi.... Io dovevo farmi violenza per non farle capire che cominciavo a temere qualche pericolo con quel barcaiolo vecchio, mezzo sfinito, che alternava con maggior frequenza invocazioni alla Madonna e a sant'Agata e brutali bestemmie.

«Ah! io ero curioso, io ero interessante; bisognava vedere com'era fatto questo filosofo, questo anacoreta, quest'essere a parte, di cui nessuno fra quelli che vi circondavano aveva potuto ancora darvi un'idea! Bisognava provare su di lui la sottile magìa dei vostri profumi, la dolcezza del vostro sorriso, la melodia della vostra voce, la soavit

Pure la melodia è diversa, non solo dalla nostra, ma anche da quella italiana, perchè suona proprio secondo il gusto asiatico, nel modo che l’arte chiama moll minore, più meno che io la udii sulle rive del Bosforo. Essa fu importata dagli Arabi o dagli Aragonesi, che ancora più lungamente tennero il dominio della Sicilia»³⁵⁵.

Madonna Giselda lo trovò dolce come una melodia italiana.

Udivasi fra ciò un accordo di voci, ma fioco, lontano come uscisse di sotterra, intonare una lugubre melodia; dietro al cui suono Buonvicino arrivò nella chiesa.

Così la circulata melodia si sigillava, e tutti li altri lumi facean sonare il nome di Maria. Lo real manto di tutti i volumi del mondo, che più ferve e più s’avviva ne l’alito di Dio e nei costumi,

Il pianeta da lei osservato al primo sentire della musica, non si vedeva ancora, e cedendo ad una impressione superstiziosa, guardava attenta la parte del cielo in cui doveva apparire, aspettando la melodia nello stesso momento. Alfine esso comparve, rifulgendo sopra le torri orientali. Emilia tese l'orecchio, ma indarno.

Anne-Marie! è la musica che ti fa piangere? chiese. La piccina la tenne stretta, e non rispose. Nancy la indusse con mille carezze a tornare nel letto; e la ricoprì e la baciò e la lasciò nel buio. La porta tra di loro rimase aperta. Nancy al suo tavolino udiva la melodia tenera della «Berceuse» di Grieg e il gaio staccato del «Minuetto» di Händel.

Ed ecco, per la terza volta, ritornare la melodia; Anne-Marie la suonò, piano come un sospiro pareva suonare in sogno e fece un gruppetto pianissimo, di una leggerezza così vaporosa, che il Professore si cacciò violentemente le mani in tasca e l'assistente stupefatto volse il capo dal pianoforte e la guardò.

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