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Aggiornato: 4 giugno 2025


Sorge dalle considerazioni precedute un gran disappunto, diciamolo chiaro, una gran diminuzione d'interesse nella nostra storia; noi non vi troviamo se non pochi, piccoli, sparsi e mal riusciti esempi di governi rappresentativi: non uno di quella perfezione di tal governo che è e debb'essere ormai lo studio e il desiderio, la meta di tutte le nazioni cristiane e civili.

Di che? che io amo vostra sorella e che io ho dei protettori? Ebbene, e poi? Se voi avete lo spirito mal temprato per non comprendere il paese, i tempi, la societ

Questo è vero, pur troppo. Il caffè, il the, il tabacco, mi raccontava, e tutti gli altri alimenti nervosi, narcotici ed eccitanti di cui si contentavano finora gli uomini, non hanno più alcun effetto sopra i nervi malati di moltissimi nostri giovani. Essi ricorrono all'oppio e alla morfina. Cominciano coll'iniettarsi piccole dosi di quest'ultima quando hanno l'emicrania, l'insonnia o il mal di denti, e poi finiscono per prenderne tutti i giorni, aumentandone la quantit

Il non aver al fatto testimoni, il colorir col pianto un gran dolore, il far di mali scorsi narrazioni, di predizion d'alcun bravo dottore, ed un torrente d'acute invenzioni non giovano al guascon buon dicitore, che sostien solo superfizialmente quel «Non v'è mal, se occulto è fra la gente». Un frate vi direbbe che il peccato accieca l'empio per voler di Dio.

Il convento di San Bruno, nel corso di una settimana, aveva mutato a dirittura d'aspetto. Prima, e sia detto senza ombra di mal animo, ci si dormiva molto; allora ci si vegliava, ci si viveva, ci si lavorava a gran furia. Avrete gi

36 Io che l'uso sapea del mio palagio, entro sicuro e vien Melissa meco; e madonna ritrovo a grande agio, che non ha scudier donna seco. I miei prieghi le espongo, indi il malvagio stimulo inanzi del mal far le arreco: i rubini, i diamanti e gli smeraldi, che mosso arebbon tutti i cor più saldi.

O ceri, o arcate, o pace di convento, O larve erranti negli sfondi oscuri, O gracili Madonne del trecento Che impallidite sui giallastri muri; Tutto il mal ch’io commisi e ch’io soffersi Fra voi, fra voi vorrei dimenticar; Fra voi, sui marmi benedetti e tersi, Le preci dei sereni anni cantar.

E il letto pensa al disgraziato amore Ch’egli protesse, e che le membra grame Di due fanciulli procreò a la fame, O del tugurio maledetto amore!... E scricchiola fra i brividi: Chi il dritto Diede a la donna schiava e mal nudrita Di crear per un bacio un’altra vita D’angosce?... amor pei poveri è delitto.

Ce n'erano d'ogni forma e ragione; lettere di minor conto che bastava fare in quattro pezzi e buttar nel cestino; scritture fuggevoli, noterelle, capricci letterarii, abbozzi, versi non finiti, pensieri scombiccherati sulla carta, in attesa di tempo migliore; cose tutte dalle quali un uomo, che abbia avuto addosso la febbre dello scrivere, mal volentieri si separa, perchè ognuno di quei fogli rammenta un bel giorno, un pensiero felice, una speranza, una illusione, e la mente, guidata dal tenue filo nel laberinto degli anni trascorsi, corre tra desiosa e malinconica indietro, ripensando mille casi abbelliti dalla lontananza, per fermarsi poscia in questa considerazione tristissima: ohimè, tutto passa, tutto muore, in questo povero mondo!

Elisa D'Avanzo era a parte di quel segreto che la fanciulla non aveva mai osato confessare molto apertamente nemmeno a se stessa; si era maravigliata che un'illusione fondata sull'egoismo altrui dovesse cadere un giorno o l'altro come una baracca mal costruita nella sabbia.

Parola Del Giorno

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