Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 9 giugno 2025


INTANTO SCIPIONE, GIUNTO IN VISTA DI CIRTA, SA DA LELIO COME LA FIGLIA D'ASDRUBALE TENTI DI TOGLIERE ANCHE MASSINISSA ALL'ALLEANZA DI ROMA, CON QUELL'ARTE CHE GIÀ MUT

Pace nell'altra vita a quel conte Lelio: e pace in questa ai mariti e ai babbi che mettono mano alle borse!

O Amor traditore e maladetto, o femine manigolde, o vecchiezza traditora! si è consertato mio figliuolo con Lelio, con Cricca e col vignarolo, l'aranno subornato, e mi hanno aggirato con le loro astuzie e inganni, ché tutti si sono rivolti contro di me. Quando mi pensava aver acquistato il premio di una famosa e illustre vittoria, mi trovo essere perditore.

EUGENIO. Ed è possibile che non abbiamo un amico, un parente che lo facci accorto di questo suo amorazzo, che un uomo di ottantacinque anni voglia per moglie una giovanetta di sedeci in diecisette anni? LELIO. Non è per mancamento di amici o di parenti; ma niun vuole intricarsi o trapporsi fra padri e figliuoli. EUGENIO. Non sarebbe buon Cricca, di cui tanto si fida e ascolta i consigli suoi?

E giuro la sentenza, che uscirá dalla bocca vostra, averla sempre per rata e ferma e osservarla in ogni modo. EUGENIO. Ed io ne arcigiuro. LELIO. Ed io ne stragiuro. SULPIZIA. Io giuro osservare tutto quello mi vien comandato da mio padre. ARTEMISIA. E vo' medesimamente osservarlo, piú che se fosse mio padre.

E non mi par che mai giunga quell'ora; oh, quanto tarda il vignarolo! Finiamola, a che dimori tanto? VIGNAROLO. Eccomi! PANDOLFO. Vien meco a portar vasi di argento che mi farò prestar dagli amici, li animali e quei liquori. VIGNAROLO. Vengo. EUGENIO, LELIO giovani, CRICCA servo. EUGENIO. Queste son pur le gran maraviglie che ne racconti, ed io non basto a crederle.

Don Diego, a sua volta, lo guardò negli occhi intrepidamente. Essi si squadrarono come due persone che vanno a battersi, cercando di pesarsi mutuamente, scandagliarsi, leggere l'uno nel pensiero dell'altro. Infine Don Lelio ruppe il silenzio. Siete voi ricco? dimandò egli. Sono un ciompo. Vi do allora otto giorni per trovarvi un altro posto.

ARMELLINA. Con l'anima di vostro padre, che vuol entrare per forza in casa nostra. LELIO. Veggio l'aspetto di mio padre. Oh quanto se gli assomiglia! Se Cricca non me ne avesse avisato prima, chi bastarebbe a farmi credere che fosse il vignarolo? Certo sará qualche spirito dell'inferno che ha costretto l'astrologo a venire in cotal forma. LELIO. Oh possanza delle scienze! quanto son grandi!

CRICCA. Siamo stati doppiamente burlati dall'astrologo, e della trasformazione e dell'argento; e or sará scampato via: e dubito che io non sia piú veridico astrologo di lui. LELIO. Come potremo chiarirci di questo? Mira come il mio povero padre sta doloroso! CRICCA. O vignarolo, o vignarolo! VIGNAROLO. Mira questa bestia che mi conosce. CRICCA. Rispondi, vignarolo.

LELIO. Padre, che abbiate stimato Pandolfo cosí vecchio meritevole marito di vostra figlia, nol debbo lo posso credere; ma perché dite che foste di tal parere, sarei di parer io che si desse ad Eugenio suo figlio, che ne è piú meritevole assai. GUGLIELMO. Figlio, fa' di Artemisia quello che ti piace, ché io in nulla ti sarò contrario.

Parola Del Giorno

dell’esule

Altri Alla Ricerca