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Aggiornato: 14 giugno 2025


Si passa la mano sulla fronte, quasi volesse sgombrarla dalla pesantezza del sonno, e dimanda: Che debbo dunque fare di questo negozio? Leggete, leggete, ser abate, sclamano alcune voci dalla sala. Ed egli levandosi da sedere legge: « Guiberto, per volere di Dio e di Enrico III imperatore, priore nel monistero di Lacedonia e barone, ad Alessandro II antipapa, salute e pace se la desidera ».

A prima giunta aveva pensato che il duca volesse pigliarsi giuoco di lui; ma il volto del vecchio gentiluomo era così severo, i suoi sguardi si volgevano con tanta sicurezza ne' suoi, che il sospetto gli uscì tosto di mente. Che è ciò? si fece egli allora a domandargli. Leggete, signor di Montalto; vedrete qui dentro tal cosa che non aspettavate di certo.

Rinfrancato, non rasserenato, ritornò allora nel mezzo della camera. Il duca di Feira era seduto al suo posto, immobile, muto, senza togliere lo sguardo da lui. Perdonate; disse il giovane; tutto ciò è così nuovo per me!... V'intendo, Aloise; soggiunse il vecchio gentiluomo; ora fatevi animo, e leggete.

Leggete il capitolo su Nuova York: dalle prime righe il Giacosa fa notare come vi primeggi l'azione: «la gran citt

Il Vérod che era rimasto a udire tenendo stretto fra le mani il giornale della morta, non seppe rispondere altrimenti che balbettando, confuso e quasi spaurito: Voi credete?.... Come dubitarne? Leggete piuttosto le pagine seguenti. Il giovane lesse tra , e il giudice cercava invano di scoprire nel viso di lui l'effetto della lettura.

Leggete e se non troverete la bellezza della forma e della frase letteraria studiatamente convenzionale, voi vedrete, invece mano a mano riapparire e palpitare uomini che furono e sono gloria e vanto dell'Italia nostra, e dopo questi, altri ed altri ancora, che il facile oblio trascinò troppo presto fra la folla dei dimenticati.

Io compio dunque uno degli atti più ripugnanti all'orgoglio di uno scrittore; io grido con tutta l'enfasi de' miei rimorsi: Non leggete! Ripeto che in questo libro vi è nulla che possa allettare le persone educate alla buona letteratura. Figuratevi! Un libro di versi senza un raggio di poesia. E quali versi!

Ma leggete dunque!... gli disse donna Maria. , , fece Camilla. Il conte aveva gi

«Messere il Rerispondeva il Caserta «ma siete veramente certo che non vi abbiano ingannato?» «Ingannato! guardate se m'inganno io, leggete queste lettere, vedete la firma del Conte di Provenza, argomentate dalla risposta che cosa gli abbiano offerto i ribaldi.» «Io fremogridavano a due voci Anselmo e Rinaldo.

"Leggete, leggete, ve ne prego, fatemi la grazia di andare fino in fondo: fo un debito per far stampare tutto questo, per così diminuirvi la fatica nel leggere, perchè amo che lo leggiate voi e quei pochi che vi somigliano."

Parola Del Giorno

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