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E per lei sospirò quel chiaro spirto che morendo lasciò dubbiosi i boschi tra le Muse di Lazio e di Toscana quali al suo dir sian state più benigne. Dico di quel che per li sette colli abbandonò le piaggie di Panara. E un altro di patria a lui vicino per li paschi del Po ne 'l bel soggetto affaticò sovente le sue canne.

Secondo il piano di Garibaldi, l'invasione doveva procedere da tre lati; dalla Sabina e l'Umbria, dalla Tuscia e dal Lazio, dovevano le schiere dirigersi alla loro mèta: Roma. La prima è la via più breve e conduce direttamente a Roma, poichè qui i confini, a Corese e Scandriglia, sono distanti dalla citt

Il capostipite degli Orsini, dal romano nome di Orso, si perde nel buio della leggenda: non si sa neppur bene se fosse germanico. I suoi discendenti si chiamarono Filii Ursi: così suona sempre nelle più antiche cronache il cognome degli Orsini. Storicamente appaiono solo nel XII secolo. Celestino III (1191-1198) apparteneva alla loro casa. Nel XIII secolo, durante le lotte degli Hohenstaufen, acquistarono maggior potenza, per opera specialmente del senatore Matteo Rubeus, capo imperante della repubblica capitolina ed instancabile avversario dell'imperatore Federigo II e poi per opera di papa Nicolò III (1277-1280), figlio di detto senatore. Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di l

Di questa stupenda regione del Lazio voglio intrattenere i miei lettori, fra cui alcuno conoscer

Non mancano neppure, di quando in quando, delle scene orribili; ho visto un giorno, per esempio, un infelice che si trascinava con le mani e coi piedi; fu portato in chiesa dentro una coperta, mentre urlava come un lupo. Mi dissero che egli era colpito da quella malattia che nel Lazio è chiamata del lupomanaro.

Lassù, sopra un'altura, da dove si domina tutto il Lazio, si levano la rocca ed il tempio dell'antica Segni, di cui rimangono pochi avanzi, fra i quali notevole è una piccola cisterna circolare, situata presso il seminario. Gli abitanti della citt

È bene si dica che i furti in Sicilia se sono alquanto maggiori alla media del regno e dell'alta Italia, sono però molto al disotto che in Sardegna, nel Lazio, in Basilicata e negli Abruzzi . Ma in Sicilia le forme speciali del reato contro la propriet

Preneste fu del resto uno dei paesi storici più antichi del Lazio, e pare sia stato dimora attribuita al favoloso re Cecolo, nome che sembra una trasformazione dell'antico re Cocalo di Agrigento, famoso per il mito di Dedalo. La veduta da questo punto dei monti Sabini, che si levano severi e maestosi, è grandiosa ed imponente.

Lord Ellis divenne vescovo di Segni nel 1708. Restaurò la cattedrale e fondò il seminario. In questo collegio vengono allievi da tutte le parti del Lazio, per farvi gli studi di umanit

Preneste fu signora del Lazio sino al giorno in cui i Romani la sottomisero. Più tardi la si trova spesso menzionata nella storia; Pirro la conquistò e vi si arrestò prima di muovere contro Roma; maggiore importanza ebbe ai tempi di Silla, quando il giovane Mario cercò di sottometterla; e allorchè Silla divenne padrone della citt