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Aggiornato: 12 giugno 2025
Essi facevano assegnamento sulle contribuzioni dei luoghi che occupavano, ma tutti sanno che i castelli dei distretti della Sabina e del Lazio sono in gran prevalenza abitati da agricoltori assai poveri, che vivono del grano dei loro campi, delle rendite dei loro vigneti, degli oliveti e castagneti.
Questa parte estrema del Lazio non ha la severa grandiosit
La media del regno pel 1891 per 100,000 abitanti è di 348 furti, in Sardegna di 846, nel Lazio di 667, in Basilicata di 638, negli Abruzzi di 518, in Sicilia di 398.
Il Lazio, i suoi abitatori, e le sue citt
Da Valmontone la via Latina prosegue per una valle ombreggiata da alberi, e poi attraversa una pianura silenziosa, fra vecchie torri, sino ai piedi dei monti Volsci. Ivi dalla strada maestra se ne stacca un'altra che dopo aver passato il Sacco prosegue per Segni. Da principio si cammina lungo le prime colline dei Volsci; alla destra sorge Monte Fortino, cupo ed oscuro, a sinistra, sopra una ridente collina, Gavignano. La via è monotona, ma più si sale e più stupenda appare la vista della classica pianura del Lazio, severa e bella, disseminata di colline e di castelli e limitata all'orizzonte dalle azzurre vette dell'Appennino, e più in l
Le donne portano esse pure i sandali, un abito corto colorato, un grembiule quadrato di lana, uno scialle bianco o rosso in testa, ed infine il busto che completa in tutto il Lazio ogni costume femminile.
Alla fine di settembre il Lazio offriva uno strano e comico aspetto. Mentre lo Stato Pontificio si preparava a contrastare con tutte le sue forze l'occupazione di Roma e di tutto il territorio, ai confini facevano le loro evoluzioni da 10 a 20,000 soldati italiani, in una attitudine equivoca e misteriosa, che avrebbero dovuto tener lontano dai confini le schiere volontarie, ma, viceversa, le lasciavano palesemente entrare e uscire, mentre essi stessi cantavano inni patriottici, col ritornello: «Andremo a Roma Santa». Stavano, coll'arme al piede, a guardare tranquillamente centinaia di camicie rosse, divise in piccole bande, aggirarsi intorno ai confini, ardendo dal desiderio di irrompere nella regione pontificia, mentre il loro duce, il capo del movimento, il cui nome era da solo un grido di guerra, era ancora relegato sullo scoglio di Caprera. Intorno a quest'isola incrociavano sette legni da guerra italiani, come gi
Oltrepassata questa porta, mi sono trovato sul versante opposto del monte, dove sparisce la vista del Lazio. Esiste col
La campagna di Roma non è dunque altro che l'antico Lazio, separato dal paese dei Tusci per mezzo del Tevere. Dopo Costantino il Grande cessò di esser chiamata Lazio ed assunse il nome di Campagna, comprendendo nel medio-evo una buona parte del così detto «Ducatus Romanus».
Considerazione che mi rende sospetta l'asserzione di Plinio, che racconta aver trionfato Tarquinio in veste d'oro; e veramente in questi primi tempi era cosí poco dilatato il commercio tra gli uomini, che quasi ogni provincia viveva da sé, quasi che incognita alle sue confinanti: onde non è maraviglia se Roma e il Lazio erano scarsissimi d'oro e la Toscana ne abbondava, mentre era sí poco il commercio e il traffico fra loro, che potevano gli uni radunar eserciti e portarsi con improvvisa guerra addosso gli altri, innanzi che della mossa o de' fatti loro alcun sentore ne avessero gli oppressi.
Parola Del Giorno
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