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Aggiornato: 2 luglio 2025
La vecchia Imazza, volgendo la testa, diede uno sguardo sì torvo al Frate, che gli troncò sulle labbra la parola, e con un raggrinzamento di mascelle che aveva sembianza di un truce ghigno: "Liberarlo dalle fiamme! disse: Qui è gelo: toglietelo dal freddo che lo agghiaccia, fate che si levi da sè, e che questo non sia come piombo freddo e greve". Così pronunciando alzò un braccio del morto, e lo lasciò cadere rimettendosi a guardarlo fisamente.
Non volli più che quella bella creatura fosse morta, e come fanno i fanciulli sui leggiadri insetti agonizzanti, avvicinai la mia bocca alla faccia d'Ambra per ravvivarla col caldo alito mio. Le mie labbra caddero sulle sue, sentii l'avorio freddo de' suoi denti che mi fece tremare. Un gemito di Ram
La sarta, la modista e la signora Emilia ciarlavano, criticavano certe mode; un mezzo sorriso velato sfiorò anche le labbra della madre, accennando con aria di profondo disprezzo alcuni aggiustamenti del giornale di mode, che le spiacevano. Poi passarono alla scelta delle golette, dei polsini, dei fazzoletti di battista, a larghe righe nere....
A colui bisognerebbe rammentarlo.» Candiano, a quest'ingiuria, non potè durare nella dignitosa sua calma. Il volto gli si accese, e le parole gli borbogliarono sulle labbra senza che potesse pronunciarle intere. Stato così per qualche tempo, «I vecchi,» rispose, «che hanno ricordata la legge del secolo XI, i vecchi la faranno osservare ai giovani che son privi di memoria.
Imperava il dolore. Ah, se si potesse uscire dal dolore come si esce dalle porte cittadine! Il dolore distruggeva la ripugnanza delle vestite bene per le vestite male e assorellava le donne colpite da una sventura comune. Tutte queste mamme, tutte queste spose, tutte queste amanti, tutte queste sorelle vedute assieme storcevano il cuore e facevano venir sulle labbra una parola tragica, una bestemmia brunita dal rancore, una maledizione che si rompeva nella testa col suono della lastra di metallo che la martellata manda in frantumi. Riproducevano l'afflizione, l'ambascia, il dietroscena domestico, il naufragio femminile, la devozione sublime delle donne affezionate agli uomini chiusi laggiù, oltre il portone, al di l
Ed Estebano rispondeva con voce bassa e tranquilla: Sì, e i volti avvicinavansi ed allungavansi le labbra; poi baciavansi col bacio religioso e casto che si dá agli amuleti. E continuavano: Amiamoci più delle rondini e più dei cigni e più dei puledri d'Asturia che vanne a due a due per le ville castigliane avvinti alle carrozze dei re.
E a lui parve che, ancora, in quel lungo bacio, le labbra di Gwendaline gli avessero detto: Va, va, sarai più felice, morto.
Era più che mai soave ed affabile, profondeva ai poveri vistose elemosine, avrebbe voluto poter sollevare tutte le miserie che la cadevano sott'occhio. Colmava costantemente di fiori gl'innumeri vasetti del suo salotto, e si cullava per ore ed ore nell'hamac, sognando, mezza desta, colle labbra semiaperte, in una dolcezza quasi estatica di sorriso.
Quante volte, nell'amore più alto di temperatura, nelle loro grandi giornate, egli si era sgomentato, così, di quel volto esangue che nessuna emozione di tenerezza, di entusiasmo, di languore coloriva, giammai! Il bacio più impetuoso rendeva più pallido il posto dove le labbra lo mettevano, sul viso esangue: e un morso vi poteva lasciare un livido, mai mettervi un rossore.
Quella mossa delle sue pupille e delle sue labbra era stata così identica alle mosse di pupille e di labbra che Fausta adoprava in certe circostanze, per dar maggiore evidenza al ragionamento, che io stetti parecchi giorni senza tornare da Savina. Povera Fausta! Era sparita dal mio cuore.
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