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E colle labbra frementi, colle mani strette febbrilmente l'una all'altra, gli volse uno sguardo ardente, come se alle parole di lui avesse sentito rinnovarsi tutta l'asprezza dei dolori, che lei pure aveva sostenuti, in una solitudine ignorata, e de' quali, in quel momento ella sentiva come un geloso orgoglio.

El modo suo è questo: che, se giá Io expressamente, non pure una volta due ma piú, non manifestasse el difecto del proximo tuo nella mente tua, non il debbi mai dire in particulare, cioè a colui in cui ti paresse vedere il difecto; ma debbi in comune correggere i vizi di chi ti venisse a visitare, e piantare la virtú caritativamente e con benignitá, e nella benignitá l'asprezza, quando vedi che bisogni.

E quando vi fu quella grande, grande disillusione, la pace del piccolo studio ha calmata l'asprezza della ferita. Dio, quante memorie! Che fiotto di ricordi!

Ed il mattino entrò presto a pigliarlo, lo tirò per forza in casa sua, mezzo vestito e mezzo da vestire, e lo buttò a sedere dinanzi ad una scodella di polenta. L'intenzione era benevola; ma Carlo era troppo bimbo per poterla indovinare sotto l'asprezza dei modi. Il nonno l'aveva abituato ad esser trattato con amore, ad essere considerato come un amico.

Sentì un'ebbrezza fiera nell'accettare la lotta che il destino le imponeva; le parve bello e glorioso il non piegare fiaccamente alla sventura e cercarsi, a malgrado di tutto, fra la indifferenza degli uomini e contro l'asprezza delle vicende, la propria redenzione, la propria pace.

È vero, soggiungeva il degno gentiluomo, temperando l'asprezza del suo troppo moderno giudizio, che gli antichi lo sentivano meno, il freddo; ed è forse per questo che durarono tanto. Giaume, il vecchio castaldo dei Vaussana, aspettava Maurizio ai piedi dell'erta, e fu il primo a dargli il bentornato.

In quel grido c'era il tremito del singhiozzo accorato, l'asprezza dell'ira, l'accento della disperazione. Era una di quelle voci che ha l'uomo per manifestare tante e diverse passioni in una volta, e che non si possono tradurre in nessuna maniera.

Quell'incontro aveva dato un'acuzie di spasimo al suo sonnolento dolore. Così era, per lui, sempre, lo spettacolo dell'amore altrui, da che ella lo aveva lasciato, per sempre. Tutta la sua vita, dopo l'abbandono, dopo il periodo violento del furore e della ribellione, non era che un voler addormentare la sua segreta tortura. Vincerla non poteva, questa tortura, e nessuna persona, nessuna cosa lo avrebbe potuto: egli non poteva che toglierle l'asprezza, cullandola, tenendola chiusa in , preziosamente chiusa, e carezzandola, e dandole il beveraggio che fa sonnecchiare, che fa dormire, ma che non può togliere il senso e il sentimento. Colui che ha un dolore fisico, intollerabile, finisce per ricorrere alla morfina: egli sa bene che la morfina non è la morte del dolore: egli sa bene che il dolore rimane, quietato, ma esistente, ma vivo, ma pronto a trafiggere: pure, la morfina è il sonno molle dove la potenza del male si attutisce. Paolo sentiva, in fondo al suo spirito, dormire questo spasimo, e, gi

Quei filari di vigne si sbarazzano rapidamente di tutta la loro polvere estiva, come sotto l'asprezza d'una violenta spazzola. E, vicinissimo, un gran bosco par calpestato da piedi invisibili. Formiche-soldati, cavallette-cavalli e grossi topi-cannoni ne escono precipitosamente, per stendersi più lontano, senza riparo, con un'apparente stupidit

Costoro hanno seguitato le vestigie sue, e però corressero e non lassâro imputridire e' membri per non corregere; ma caritativamente correggevano con l'unguento della benignitá, e con l'asprezza del fuoco incendendo la piaga del difecto con la riprensione e penitenzia, poco e assai secondo la gravezza del peccato. E per lo correggere e dire la veritá non curavano la morte.