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Le case di Sulzena apparivano biancheggianti al sole meridiano il campanile suonava l'Angelus del mattino, ma quel paesaggio mi sembrò meno lieto di quando l'aveva contemplato al raggio del tramonto.

Cominciava il crepuscolo, l'ora preferita dell'angelo della morte. Rompevano il silenzio dei belati che sembravano lamenti. Gli alberi si agitavano alla brezza mattinale come rabbrividissero e gocciolavano lagrime di rugiada. Un gallo cantava colla sicumera crudele di un diacono che intona le esequie. Baccio suonava l'angelus, e insieme l'agonia del sindaco.

Visconte! esclamò la contessa stendendo al giovane la sua bella mano diafana e sottile la vostra avventura è davvero singolarissima; pure, se io avessi a narrarvi le strane sorprese a me toccate dacché giunsi in questo albergo, voi rimarreste, pel restante dei giorni che il buon Dio ha segnati alla vostra esistenza, colle ciglia inarcate, Ma questo non è luogo dove si possano senza pericolo rivelare certi segreti... Qualche briccone potrebbe spiarci.... Ascoltate! le campane suonano l'Angelus... a momenti la chiesa sar

Come!... Vostro marito è stato a Casorate col padrone; non ne ha portato?... Mi pareva d'avergli visto una micca di pane bianco... Ma che! Via, diciamo l'Angelus piuttosto; suona l'Ave Maria a Gel. S'inginocchiarono sullo scalino dell'uscio. Il padre della Giulia!... mormorò la Annunziata dando nel gomito alla sua vicina.

Al paesetto sonava l'Angelus quando il ponte di legno che accavalcava il piccolo borro, secco in quella stagione, risonò sotto lo scalpitare delle cavalle. S'internarono in una viottola ripida tra due siepi di rose d'ogni mese, si curvarono sul collo delle cavalle per evitare i rami del famoso moro, e poco dopo, per il viale de' castagni, sbucarono nella spianata.

Va, corri tosto, e raggiungi Olimpio; riconducilo qui; affrettati, dico; se torni, prima che suoni l'Angelus, insieme con lui, ti do dieci ducati. Io vi farò vedere se, senza piangere lacrime di sangue, uom possa venire a dichiarare in faccia al conte Francesco Cènci, ch'egli è felice.

Don Diego rientrò e venne a sedere al suo posto. Un'ora di notte sonava, un'ora dopo l'Angelus. Io conto al mo' del mezzodì d'Italia. Ho incontrato la signora di Craco oggi, uscendo da vespro, disse Bambina. Ha ricevuto una lettera di Don Tiberio. Ah! sclamò Don Diego, affondando la sua forchetta nel piatto dell'insalata. Il fratello e la sorella mangiavano nello stesso piatto.

Regina dal cuor contento, dopo aver intonato alcune canzonette, presa dall'affanno del salire e più ancora dal raccoglimento quasi religioso della luce morente, si arrestò ad aspettare il babbo accanto ad una rozza croce, dove intonò l'Angelus. Flora rispose alla preghiera a voce alta, come se volesse farsi sentire e sentire la sua voce in quel grande spazio diffuso.