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Aggiornato: 22 giugno 2025


Orribil furon li peccati miei; ma la bonta` infinita ha si` gran braccia, che prende cio` che si rivolge a lei. Se 'l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente allora, avesse in Dio ben letta questa faccia, l'ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora.

Mi ha fatto spendere piú che non vale, per darle tartarughe boglite, suppe la mattina e vuova fresche la sera, quando va a dormire, per ingrassarla; e se la poni nuda incontro al lume, traspare come una lanterna, che se le ponno annoverar l'ossa dentro.

Deh! guarda bene disse allora Liberato a l'asino e considera quello che tu parli; ché se per mala sciagura mai si saprá, tu ne sarai molto male trattato, ed io ti so bene accertare che tutte l'ossa con un grosso bastone rotte ti saranno in dosso in cosí fatta guisa che mai piú non portarai soma, ma miseramente di questa vita passarai.

Priamo nella sua miseria non solamente raddomandò il corpo del morto Ettore, ma quello con altrettanto oro ricomperò. Li romani, secondo che alcuni pare che credano, feciono da Linterno venire l'ossa del primo Scipione, da lui a loro con ragione nella sua morte vietate.

Talor ella si parte al loco, dove giá di sua Laura altamente disse colui che 'n rime dir ha 'l piú bel vanto. Quivi s'inchina umíle al sasso e move a l'ossa ch'entro stanno un dolce pianto, ch'Amor sul marmo di sua man poi scrisse. «Forma bonum fragile est». OVID.

VIGNAROLO. E quella somiglianza ed io non siamo tutti una cosa? PANDOLFO. No, ché tu mai sarai Guglielmo Guglielmo te; ma restará ingannato chi si crede che tu sia Guglielmo. VIGNAROLO. Io pensava che bisognasse disfarmi e risolvere la carne e l'ossa, e poi impastarmi di nuovo e buttarmi a cola dentro le forme di Guglielmo per transformarmi in lui. PANDOLFO. Non tante cose, no.

cosi` di retro a noi, piu` tosto mota, venendo e trapassando ci ammirava d'anime turba tacita e devota. Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, palida ne la faccia, e tanto scema, che da l'ossa la pelle s'informava. Non credo che cosi` a buccia strema Erisittone fosse fatto secco, per digiunar, quando piu` n'ebbe tema.

Tra mille finte al fin, tra mille vere, Dal Turco infuriato esce percossa, Ch'AMEDEO trova, e ne la coscia il fere Gagliardo , ch'ivi tremar fe' l'ossa; Tosto che rimirò le vene altiere La terra far del nobil sangue rossa Mise alto strido il feritor, che tuono, Squarciando umida nube ha minor suono.

E dopo un silenzio, tutte quelle forme proruppero in un lamento: Dov'è la Patria promessa ai nostri figli da coloro che ci videro morire e giurarono vendicarci? Dov'è la tomba che dovea raccogliere l'ossa nostre su terra libera e sotto la bella bandiera per la quale ponemmo la vita? Perchè sfumarono le promesse dei vostri cari? A che dirci grandi se il nostro esempio non è raccolto? A che la parola d'amore gittata pomposamente alla nostra memoria, se il pensiero, il voto, il palpito dell'anima nostra è obliato, profanato, travolto? Morimmo per la Verit

Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quattro volte, Sordel si trasse, e disse: <<Voi, chi siete?>>. <<Anzi che a questo monte fosser volte l'anime degne di salire a Dio, fur l'ossa mie per Ottavian sepolte. Io son Virgilio; e per null'altro rio lo ciel perdei che per non aver fe'>>. Cosi` rispuose allora il duca mio.

Parola Del Giorno

s'alceste

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