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Aggiornato: 22 giugno 2025
A quella amara facezia un brivido corse per l'ossa al nostro giovane eroe. Si vide in una bara, portato da due becchini lunghesso un'aiuola del triste recinto, e pensò a Dogliani, a suo padre, a sua madre, che, poveretti, non sospettavano di nulla, e lo facevano forse gi
PASQUELLA. Non l'ho io testé lasciata in camara, in ginocchioni, che infilzavano i paternostri? GHERARDO. Forse è tornata prima di me. PASQUELLA. Dico che non s'è partita, ch'io sappi. La camara è pur stata serrata. GHERARDO. Dov'è la chiave? PASQUELLA. Eccola. GHERARDO. Dammela: ché, se non v'è, ti vo' rompere l'ossa. PASQUELLA. E, se la v'è, daretemene una camiscia? GHERARDO. Son contento.
«Quando anche» gli rispondeva Rogiero, guardandolo traverso, «tu tenessi ad una mensa il posto del cane, ed io mi dovessi sedere nella scranna del Barone che gli getta l'ossa, aborrirei di sedermi a quella mensa.» «Questa è da valente uomo.
Un sol tempio accoglie L'ossa delle due genti, e a lor confuse Del domato stranier dormon le spoglie. Dormite! Una parola Fremono i vostri sonni; e da le chiuse Ombre di morte una gran luce emerge: Vivono al raggio d'una fiamma sola Le umane anime; ed una Morte le gente aduna, E ne l'onda del Ver tutte le terge. Dormite!
Il cane era idrofobo, palesava tutti i segni del male e lì per lì fu ammazzato. Ma il ragazzetto? Era perduto. Tutto questo lo sapemmo e lo vedemmo in un momento; un brivido ci corse per l'ossa e il coraggio di avvicinarci all'infelice ci mancò. Ma la gente si stringeva più intorno a suor Carmelina che da presso il ragazzetto.
22 Eccovi fuor de la prima spelonca, che gente intorno al sacro cerchio ingrossa; ma, come vuole entrar, la via l'è tronca, come lo cinga intorno muro e fossa. In quella stanza, ove la bella conca in sé chiudea del gran profeta l'ossa, entravan l'ombre, poi ch'avean tre volte fatto d'intorno lor debite volte.
D'i corpi suoi non uscir, come credi, Gentili, ma Cristiani, in ferma fede quel d'i passuri e quel d'i passi piedi. Che' l'una de lo 'nferno, u' non si riede gia` mai a buon voler, torno` a l'ossa; e cio` di viva spene fu mercede: di viva spene, che mise la possa ne' prieghi fatti a Dio per suscitarla, si` che potesse sua voglia esser mossa.
Entrano ALONZO, SEBASTIANO, ANTONIO, GONZALO, ADRIANO, FRANCESCO e altri. Per nostra donna! o Sire, io più non posso andare innanzi: mi fan male l'ossa mie vecchie ed è in un vero labirinto che ci siamo perduti, in mezzo a strade diritte ed a meandri. Ho gran bisogno di riposare. O mio vecchio fedele, non posso biasimarti. Anch'io son stanco fino a perderne i sensi. Siedi dunque e riposati.
14 E lieta de l'insolita avventura, dietro alla Maga subito fu mossa, che la condusse a quella sepoltura che chiudea di Merlin l'anima e l'ossa. Era quell'arca d'una pietra dura, lucida e tersa, e come fiamma rossa; tal ch'alla stanza, ben che di sol priva, dava splendore il lume che n'usciva.
MARTEBELLONIO. Che battaglie, miserello? LECCARDO. La Fame era una persona viva, macra, sottile, ch'appena avea l'ossa e la pelle; e soleva andar in compagnia con la Carestia, con la Peste e con la Guerra, ché n'uccideva piú ella che non le spade.
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