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Priamo nella sua miseria non solamente raddomandò il corpo del morto Ettore, ma quello con altrettanto oro ricomperò. Li romani, secondo che alcuni pare che credano, feciono da Linterno venire l'ossa del primo Scipione, da lui a loro con ragione nella sua morte vietate.

La scena della rappresentazione nell'Amleto è una di queste scoperte. A voler numerare i figliuoli di quella scena, crediamo che passerebbero certo il numero di quelli di Priamo. Due di questi figliuoli sono la scena del racconto nell'atto secondo della Donna e lo scettico e la scena delle visite nel second'atto della Marianna. Nella Marianna non c'è che la convenzione della posizione.

Nel quale trattamento in alcun tempio di Troia, essendo per vendetta d'Ettore da' fratelli a tradimento fu morto. ¶ Paris fu figliuolo del detto re Priamo, il quale tolse e fece le sopradette cose. ¶ Tristano fu figliuolo de' re Meliadusse di Logres, e finalmente morto da re Marco suo zio per cagione della bionda e bellissima Isotta, come nel leggere della Tavola Rotonda si conta.

Elena fu moglie de' re Menelao di Grecia, la quale fu tolta per Paris figliuolo del re Priamo di Troia, per cui finalmente la detta terra per li Greci deserta rimase. ¶ Achille fu figliuolo de' re Peleo d'Atilia, detta Civita di Creti, il quale, essendo a Troia nell'oste de' Greci con certi compagni per fare alcuna pace della morte d'Ettore, da quei dentro fu falsamente fidato, dovendo torre Polisena figliuola de' re Priamo, di cui egli era vago, per moglie, e dare Andromaca, cioè la moglie ch'era stata d'Ettore, a Pirro suo figliuolo.

I campi delle quotidiane battaglie tra Greci e Troiani erano , ragionevole distesa di terreno, su cui dall'alto delle mura potesse spaziare lo sguardo trepidante di Priamo; erano i sacri fiumi, Simoenta e Scamandro, anche ammettendo che essi, da quegli irrequieti vagabondi che sono sempre stati i fiumi, avessero cangiato più volte di letto.

E comincia: «Tu dici», nel sesto libro del tuo Eneida, «che di Silvio lo parente», cioè padre. Ebbe Enea due figliuoli, de' quali fu l'uno chiamato Iulio Ascanio, e questo ebbe di Creusa, figliuola di Priamo re di Troia; e l'altro ebbe nome Iulio Silvio Postumo, il quale Lavinia, figliuola del re Latino, essendo rimasa gravida d'Enea, partorí dopo la morte d'Enea in una selva.

Chiamalo «superbo» dall'altezza dello stato del re Priamo e de' suoi predecessori. E poi che manifestato s'è, egli fa una breve domanda all'autore, dicendo: «Ma tu perché ritorni a tanta noiaquanta è a essere nella selva, della quale partito ti se'; e quinci segue e fanne un'altra: «Perché non sali al dilettoso monte, Ch'è principio e cagion di tutta gioia?».

De si 82 De no 3 Non sinceri 3 CESARE VIGNOLA Segretario. Fra i nostri Codici. Copia de una letera copiosa, scrita per ser Donado da Leze q. ser Priamo da Padova, a 14 settembre 1514, drizzata a Zuan Jacomo Caroldo secretario.

P. T. Priamo Tron, 1488 a 1489. IE. O. Girolamo Orio, 1492 a 1494. S. C. Sebastiano Contarini, 1501 a 1503. P. V. Paolo Vallaresso, 1508 a 1510. P. Z. Pietro Zen, 1514 a 1516. D. G. Domenico Gritti, 1526 a 1527. M. B. Marco Barbo, 1527 a 1528. B. V. Benedetto Valier, 1530 a 1532. F. S. Francesco Sanudo, 1533 a 1534. M. B. Matteo Bembo, 1538 a 1540. B. B. Battista Barbaro, 1546 a 1548.