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Aggiornato: 1 luglio 2025


L'italiano si chiama gringo, un vocabolo dispregiativo, che non ha la traduzione. Non se ne sa nemmeno l'origine: alcuni credono che venga da griego-greco. Parrebbe che una volta, in uno dei primi anni del secolo passato, sbarcasse al Plata una comitiva di cavalieri d'industria greci, che rubarono mezzo mondo e poi presero il largo.

Il centro di Torino ha una bellezza sua propria, invisibile allo straniero indifferente, ma che deve affascinare l'Italiano nuovo arrivato. Ogni suo angolo, ogni sua casa parla, racconta, accenna, grida; ogni arco de' suoi portici è stato l'arco di trionfo d'un'idea vittoriosa; sopra ogni pietra del suo lastrico si sono incontrati e stretti la mano per la prima volta due italiani di provincie diverse, due esuli, due soldati della grande causa comune; tutto v'è ancora caldo del soffio immenso di amor di patria che vi passò, infiammando e travolgendo ogni cosa, come un uragano di fuoco. Quale Italiano può arrivar l

Descrizione di Adua. Squallore. Visita al governatore. Una seduta di tribunale. Pene diverse. La cattedrale di Adua. Industrie abissinesi. Il mercato. I regali al governatore. Un abissino che parla l'italiano. Considerazioni sulla guerra di Teodoro. Seconda campagna contro gli Egiziani. Chirurgia abissinese.

Quest'uomo così tremendo e così grande in faccia al mondo, era pure un marito e un padre affettuoso, un amico e un compagno affabile, amante delle brigate allegre, dei conviti; ospite magnifico e gentile. Era colto; sapeva oltre il fiammingo, il francese, il tedesco, lo spagnuolo, l'italiano, il latino; discorreva dottamente di ogni cosa. Benchè soprannominato il Taciturno (più per aver serbato lungo tempo il segreto scoperto alla corte di Francia, che per abitudine che avesse di tacere) era uno degli uomini più eloquenti del suo tempo. Era semplice di maniere, modesto nel vestire, amava e si faceva amare dal popolo; passeggiava per le strade della citt

Parlò per prima cosa della lingua italiana. Mi rincresce, disse, di non poter leggere libri italiani. Noi altri francesi, in questo, siamo proprio da compiangere. Non sappiamo nessuna lingua. Ma io l'italiano lo dovrei sapere, essendo figliuolo d'un italiano. E ci accennò lo studio critico della nostra Emma sopra la Page d'amour, pubblicato dall'Antologia, dicendo che era costretto a farselo tradurre perchè, essendosi provato a leggerlo, la met

Ella è persuaso, padre, che il disgraziato sia veramente impazzito? , e credo che lo stesso sceriffo ne sia convinto, ma ha dovuto rimettersi al giudizio superficiale dei due medici che non parlano l'italiano e che non capivano perciò quello che Cornetta diceva. Ritornammo al carcere verso mezzanotte.

«Ah! credete che nun se sappia er perchè? Non è vero! Andiamo via, chè «so» i soliti mezzi «de» cercar gl'impieghi.... «Eh, stateve zitto», gli ribatte il barbiere, «nun me» state a far tanto l'italiano «co' sta» povera donna, che tanto ve se vede sotto la coda! A chi? A voi! Ve do questa scarpa sulla faccia! Finitela, via. E io «ve faccio attast

Il 18 marzo Milano iniziava colle barricate le memorande cinque giornate. Mentre gli Austriaci avevano fatto del Broletto la loro cittadella e luogo di macello; mentre dal Castello si prendeva di mira l'italiano che giungeva a tiro al suono delle campane a stormo il popolo impegnava la lotta sotto la direzione di un Comitato di salute, del quale facevano parte Carlo Cattaneo e Enrico Cernuschi.

Parli troppo male l'italiano. Ad ogni modo niente paura, noi non siamo dei barbari come i tuoi fratelli. Esco sul balconcino e mi sporgo verso la folla che ormai è diventata enorme. Tutti urlano, gridano, agitano le braccia, tendono i pugni, si mordono le dita. Risento e rivedo nel cielo sfolgorante le tonde forme di nuvole d'oro massiccio irte di raggi della spaventosa Forza cosmica, la Vendetta.

Era sempre così; una lotta continua, un ricambiarsi perpetuo d'impertinenze, che ci facevano godere amenissime scene: Miquelf non sapeva l'Italiano, il Ricci non conosceva neanche di vista il Francese, per cui noi si rideva e le cose del deposito andavano a vanvera. Dopo essermi assicurato che nulla di nuovo eravi al quartier generale, lasciai il mio tenente, e presi la Rue Condè.

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