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Aggiornato: 1 settembre 2025
Questo provvedimento unito ad altri di concentrazioni di truppe ordinati dal Maresciallo Giulay sul Ticino e sul Lago Maggiore diede motivo alla stampa liberale, diretta dal Conte di Cavour, di dichiararsi provocati e di fare appello a tutto ciò che l'Italia aveva di valido e di nazionale ed ai preparativi per la prossima campagna.
Ma una cancrena irreparabile erasi infiltrata anticipatamente nel cuore istesso della penisola: e vietò a quelle repubbliche di sentirsi sorelle, figlie d'una madre comune, l'Italia, di stringersi insieme a rendere inaccessibile altrui il mare e le Alpi; inutili Alpi, come le disse Carlo Cattaneo malinconicamente e profondamente. E questa cancrena fu il papato.
L'Italia vuole essere nazione di liberi ed eguali: nazione di fratelli associati a malleveria di progresso comune. Santo è per essa il pensiero: santo il lavoro: santa la propriet
Si leggono poco in Francia i libri ed i giornali italiani, e non si sa mica abbastanza quanto l'Italia in sè rinchiude di uomini rimarchevoli in ogni genere, di teste veramente politiche, di scienziati, di pubblicisti e di oratori, che non temono alcun paragone. L'occasione si presenta di far conoscere un giornalista, noi la cogliamo con piacere.
Ma l'Italia non poteva e non doveva avere teatro. Se la Mandragola fosse stata una vera opera d'arte, la sua vita si sarebbe ripetuta e comunicata ad altre opere; invece rimase sola. I capolavori solitari sono impossibili e inconcepibili.
Morte a nessuno! "Eppure, chi è più meritevole di morte che la setta malvagia la quale ha fatto dell'Italia un paese di morti , un cimitero? O Beccaria! le tue dottrine sono sante! io ripugno dal sangue! ma non so se l'Italia potr
Il Macchiavelli mandato dalla Signoria al Valentino nella più difficile crisi della sua conquista in Romagna potè studiarlo. Tutti i condottieri gli si erano ribellati; egli temporeggiò, li ingannò, li uccise tutti: era fatale, era morte per morte. L'impresa della Romagna lo esigeva, l'Italia politica approvò, Macchiavelli ammirò il coraggio e la destrezza di quel processo. Il duca Valentino gli si ingigantì nel pensiero. Infatti, quel figlio di papa gittato nella tormenta della politica d'allora senz'altro appoggio che quello precario del pontefice, e nullameno così forte da pretendere a un regno; parato ad ogni fine, capace d'ogni mezzo, gran signore, impenetrabile, romantico al punto da mescolare imprese galanti a tragedie di guerra, non obbliandosi mai: sobrio e dissoluto, spezzando impassibile i proprii migliori strumenti come Don Ramiro appena gli si appesantissero nella mano, era bene la più gagliarda figura italiana del secolo. L'orrore che adesso in noi desta il solo suo nome era allora quasi tolto dai costumi del tempo; solo la sua idea e la tragica costanza nel seguirla restavano grandi. Involontariamente il Machiavelli lo paragonò a parecchi eroi dell'antichit
Sporgendomi dallo sportello di sinistra guardo dietro di me la sua piccola testa intelligente che abbaia bevendo il verde-roseo vento della corsa nell'aurora. Ghiandusso in piedi sul serbatoio di benzina ha cacciato la testa nella botola osservatorio della cupola e grida: Come è bella l'Italia, signor tenente! E' la prima volta che la vedi? Sì, signor tenente.
Ma tutto quel fremito, tutto quell'entusiasmo che sommoveva a grandi cose l'Italia, parlava di POPOLO e non di PRINCIPE, di nazione e non di misere speculazioni dinastiche. Urtarlo di fronte era cosa impossibile.
Egli vuole insudiciare l'anima, e quando il sofferente svenuto pei patimenti articola un'indistinta parola, egli la raccoglie e l'interpreta a modo suo, spargendo la vergogna e l'infamia sul capo dell'infelice torturato. Il povero Dentato così scontava il suo amore per l'Italia e per Roma nelle unghie dei luciferi umani, e non era il solo!
Parola Del Giorno
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