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Aggiornato: 28 giugno 2025


A che ci trattengono? si cominciava a dire tra noi; forse non è finita la guerra?... Non veggono forse come noi cominciamo a trovarci in una situazione abbastanza anormale?.... E qui gli stessi lamenti, e gli stessi lunghi discorsi, da cui, stringi stringi, non si poteva rilevare che l'immenso desiderio che occupava noi tutti di rivedere al più presto l'Italia.

Il concetto scientifico informatore di questi Discorsi, così evidente per il Villari che nullameno ha dimenticato di dichiararlo, non si vede. Se il Macchiavelli avesse avuto un vero temperamento di scienziato, si sarebbe anzitutto preoccupato della forma e del metodo del suo libro: se il suo ingegno avesse posseduto un'idea originale, avrebbe intorno ad esso raggruppati tutti i fatti e li avrebbe con essa interpretati. Ora l'idea originale gli manca come storico, critico e politico. Dopo l'immenso monumento della Politica di Aristotile, nella quale lo Stato è concepito ed esaminato nella molteplice unit

Quindi la dama di Corte la condusse per una fila di sale gialle, di sale azzurre, di sale rosse fino alla sala bianca ed oro dove la Regina l'avrebbe ricevuta. Quasi subito la porta si aprì e la Sovrana entrò. Aveva la veste ancora più semplice e la voce ancora più dolce della sua dama d'onore, e mosse sorridendo incontro alla figurina, timida, sotto l'immenso cappello piumato.

Ma fra color, ch'esercitar l'ingegno Solean spingendo le saette a volo, Toccò più volte Periandro il segno, E fra cotanti ei vincitor fu solo; Però di bello arco il fece degno Anzi il cospetto de l'immenso stuolo La destra d'Ottomano, e per tal pregio Egli appellossi il Sagittario egregio.

Io aveva presunto troppo delle mie forze fisiche. L'immenso lavoro ch'io m'era da mesi addossato le avea prostrate. Per tutta l'ultima settimana io non aveva toccato il letto; avea dormito appoggiandomi al dosso della mia sedia a mezz'ore, a quarti d'ora interrotti. Poi, la ansiet

Qualche fanatico ha voluto giustificare l'inverecondo fatto del papa per logica inferma: ma scrittori più probi ed imparziali, dei quali basti citare Fleury e l'immenso Bossuet, l'han condannato altamente come atto, non solamente indegno, ma non canonico ed iniquo. Enrico istesso ne intimorì.

L'immenso spaccio ch'ebbe nel volger di pochi anni questa nuova moneta mosse i re di Rascia ad imitarne il tipo; ond'ebbero origine i grossi, simili a' nostri, di Stefano e del primo Urosio. Di quest'ultimo i primi serbavano il peso e il titolo de' veneziani, quelli coniati più tardi ne serbavano il peso ma n'era molto scemato il titolo.

L'anno scorso, nel mio compleanno, scrivevo dei pensieri che erano l'espressione dell'anima mia, e li dedicavo a mia sorella: quest'anno ancora voglio scrivere dei pensieri e li dedico al deserto. Deserto: ecco l'espressione dell'anima mia! Che cosa scrivo?... Si possono tradurre a parola le convulsioni dell'anima, le contorsioni di mano, gli stringigola, i groppi, le memorie fallite e le speranze fallite? Posso scrivere lo stato dell'anima mia?... Eppure voglio sfogarmi: voglio lasciare un foglietto che attesti questo tristissimo compleanno. Lo leggerò io? quando? come? Lo leggeranno gli altri? quando? Quando io sarò morto, quando frugando entro le mie carte, i miei parenti diranno: Aveva un po' del matto! e mi compiangeranno. Lo leggerò io? Non so perchè, ma fra l'immenso buio che mi ottenebra la vita, un po' di lume cade su quella scena ineffabile che ho sognato mille volte: cioè: una donna, la mia donna, spier

Per tutti gli altri, l'immenso mio dolore doveva apparire, più che esagerato o artificiale, stranissimo, quasi confinante con la pazzia. Era tale davvero; lo riconosco ora, dopo molti anni. Allora però niente mi sembrava tanto ragionevole quanto quel che io chiamavo il miracolo.

Null'altro. Era ella così disposta, per naturale sua filosofia, a tenere per fatali somiglianti circostanze della vita e a non farsene vincere? O quel vecchio cuore indurito non aveva mai palpitato? Oppure con gli anni e con la vita stentata e per il nessun amore che Mastia le aveva dimostrato fin da principio, s'era inaridito ogni sentimento in lei, che un tempo era stata pur giovane e bella e amorosa? Chi lo sa? Sul silenzioso orrore della nuda e fredda stanza pesava come un rigido mistero, e quella morte improvvisa non certo lo discioglieva. Intorno alla camera di Mastia erano altre povere camere abitate da gente anche più povera di lui: l'immenso fabbricato di Santa Caterina a Formiello, una volta claustro impenetrabile, accoglieva ora centinaia d'oscure e miserabili creature, e ciascuna covava l

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