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Aggiornato: 15 maggio 2025
3 Alla più parte dei signor pagani troppo par disegual esser la zuffa: troppo è Ruggier pigro a menar le mani, troppo Rinaldo il giovine ribuffa. Smarrito in faccia il re degli Africani mira l'assalto, e ne sospira e sbuffa: ed accusa Sobrin, da cui procede tutto l'error, che 'l mal consiglio diede.
15 Ma per narrar di me più che d'altrui, e palesar l'error che qui mi trasse, bella, ma altiera più, sì in vita fui, che non so s'altra mai mi s'aguagliasse: né ti saprei ben dir, di questi dui, s'in me l'orgoglio o la belt
Pero` comprender puoi che tutta morta fia nostra conoscenza da quel punto che del futuro fia chiusa la porta>>. Allor, come di mia colpa compunto, dissi: <<Or direte dunque a quel caduto che 'l suo nato e` co'vivi ancor congiunto; e s'i' fui, dianzi, a la risposta muto, fate i saper che 'l fei perche' pensava gia` ne l'error che m'avete soluto>>.
Di tutte vostre cause in lui concorre una dal sommo artefice criata, che a l'uomo suo voi tutti ebbe a comporre. Ma sento giá l'error! Ahi, scellerata soperbia, che pur l'uscio trovi aperto, ben cara costaratti quell'entrata, ch'io vengo il premio compensarti al merto! Homo cum in honore esset non intellexit. TRIPERUNO solo
Quali per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille, non si` profonde che i fondi sien persi, tornan d'i nostri visi le postille debili si`, che perla in bianca fronte non vien men forte a le nostre pupille; tali vid'io piu` facce a parlar pronte; per ch'io dentro a l'error contrario corsi a quel ch'accese amor tra l'omo e 'l fonte.
Né tra gli uomini mai né tra l'armento, che femina ami femina ho trovato: non par la donna all'altre donne bella, né a cervie cervia, né all'agnelle agnella. 36 In terra, in aria, in mar, sola son io che patisco da te sì duro scempio; e questo hai fatto acciò che l'error mio sia ne l'imperio tuo l'ultimo esempio.
Ramentati quella infinita bellezza, e secondo quella giudica l'error mio. Qua ha peccato la sorte non la voluntá; e quando l'effetto che succede è contrario alla voluntá, purga il biasmo di chi il commette. DON IGNAZIO. O falsa defension di vera accusa! Te accesero fiamme amorose de' suoi begli occhi?
Oh quanto sarei cieco e ingrato sopra tutti gli uomini del mondo, sí come m'hai sempre rimproverato, se conosciuto l'error mio, come giá il conosco, non ricorressi alle tue ginocchia dove m'inchino, non ricercando da te vita, no, ma perdono! Hai vicina la spada: piglia quella vendetta di me che par che meriti tanta offesa.
Vede la Ciarla in pria, gonfia e linguarda Furia fra quante mai vivono al sole, Che l'Assurdo brïaco e la bugiarda Fola al mondo lanciâr, turgida prole. Molta a lei diè l'Error stirpe bastarda D'anfibî mostri e tumide figliuole, Che, nutrite di fango e di vendette, Nome portan di gazze e di gazzette.
Quel ch'era una festuca, ora è una trave, tanto gli pesa, tanto al cor gli preme. L'error che sapean pochi, or sì aperto have, che senza indugio si palesi, teme. Potea il primo celarsi; ma il secondo, publico in breve fia per tutto il mondo.
Parola Del Giorno
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