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Aggiornato: 20 giugno 2025
A Roma, non è possibile una voce originale e profonda come quella del fiorentino Giuseppe Giusti. Qua non prevale che la lirica filosofica, ch'è in gran parte un riflesso della poesia del Leopardi, e l'eco del dolore universale dell'Inghilterra e della Germania.
«Birbante!...» era la voce del nostro Franchi, affacciandosi al Gesuita, e l'eco, ossia la tremenda voce di Zambianchi, ripeteva a pochi passi. «Birbante!» Povero Gaudenzio! e dico anch'io povero benchè si tratti d'uno di questi malvagi neri e veramente lo lascio pensare ai lettori.
Il bacio di Paolo le faceva sentire l'eco di quell'altro dato dalla cugina al cugino alla ferrovia; quel bacio, che era divenuto per lei l'incubo di tutte le ore, il sogno di tutte le notti.
E l'eco dell'entusiasmo di San Giorgio si ripercuoteva ogni giorno alla Balma, con gran noia del signor generale. E così, diceva egli alla contessa, vedendola ritornare sul mezzogiorno a casa, lo avete sentito, il grand'uomo? Ma sì, rispondeva ella, ed è veramente grande; lo riconoscono tutti, a San Giorgio, anche i liberi pensatori. Ah! sclamò il generale, inarcando le ciglia.
Tre volte, andando, mi rivolsi a vedere chi m'inseguisse. Tre volte mi dissi ch'era l'eco de' miei passi che risonavan sul selciato della via vuota come una tomba. Davanti al piccolo cancello pensai: A che questo supremo strazio? Ma più di mille braccia mi sforzarono. E salii, ed entrai. E vidi, con questi occhi. La culla di l
Le note liete mi venivano dalla natura in fiore, che consolava la vista coi sorrisi della primavera; le note dolorose erano l'eco del primo amore perduto, delle speranze deluse, dei dolci sogni svaniti. La monotonia la trovavo nella scuola, ove un gregge d'idioti imparava a leggere per conoscere anche i mali passati, a scrivere per offendere la grammatica, a far conti per ingannare il prossimo.
Il vecchio Desta, un abissinese nostro servo fin dai primi giorni che giungemmo a Massaua, un bel tipo originale, sempre disposto allo scherzo e pazzo per portare un fucile, cammina alla testa della carovana e ci racconta le sue prodezze nell'ultima guerra, pretendendo aver fatto saltare la testa a quattro soldati egiziani, portando, nel dirlo, l'indice alla bocca poi al traverso della gola, quasi aggiungendo di fare che l'eco non si ripercuota, per non averne tagliata la testa; ma giunti al preteso confine abissinese, fece quattro capriole di gioia, gridò forte le sue prodezze e fece un'invocazione alla sua patria, al suo re, alla libert
Nessuno ci capisce piú nulla; e appena i filologi si mettono a discutere, i non filologi scappano. Ora io vorrei provare a chiarire un po' le acque, a ridurre il gergo in linguaggio comprensibile, a rendere accessibili a tutte le persone culte alcuni dei piú ardenti dibattiti «filologici» agitati questi ultimi anni in Italia. L'eco ne sar
Mai amata! fu l'eco desolata della infelice. Perchè hai tu creduto questo, Luisa! Non sai tu dunque che cosa sia l'amore? Ho creduto.... ho creduto.... che vuoi, ho creduto! disse ella, aprendo le braccia, con un gesto desolatissimo. Tu non sai nulla, cara. Forse non so nulla, hai ragione replicò ella, con la umilt
Attraverso le fronde verdeggianti Sereno è il cielo sull'immenso mare, E s'ode l'eco dei remoti canti De' pescator che van per l'onde amare. Ella è vestita di velluto rosso Con ricche trine e gemme rifulgenti; Il suo corpo divin talora è scosso, Rabbrividisce... eppur son dolci i venti,
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