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Aggiornato: 16 giugno 2025
Cara ei ti tiene, perché a lui tante uccisíon costasti; ma se un periglio, anco leggier, gli costi, spento è l'amore. Allor mercede aspetta, quella, onde avaro mai Neron non fia; a chi piú l'ama piú crudel la morte. POPPEA Ecco Neron; prosiegui. SENECA Altro non bramo. NER. Perfido; ed osi al mio divieto?... POPPEA Ah! vieni; vieni, ed udrai...
Egli l'ama e la farebbe felice, ma disgraziatamente è nobile e ricco ed ha un padre orgoglioso troppo de' suoi natali per permettergli il matrimonio con una figlia del popolo. La lascierò adunque morire sotto i miei occhi consunta dal dolore e dall'angoscia!... Oh mio Dio, la felicit
Cosí l'alta guerrera e sferza e freno tien di chi l'ama, ed ama chi la vede, anzi chi l'ode, anzi chi dir ne sente. Cosí 'l regno d'amor costei possede, ove tanti be' spirti, saggiamente bella, nudrisce al dolce suo veleno. Suavis res est pulchritudo, quum viget prudentia.
Ascolta, mi disse afferrandomi il braccio io posso ancora accostarmi a lui... ma ch'io sappia s'egli non l'ha amata... Va... E mi spingeva verso l'uscio, eccitandomi più che colle parole coll'eloquenza degli sguardi. È inutile interruppi Egli l'ha amata. Raimondo chinò il capo abbattuto. E l'ama? insistè poco dopo guardandomi in viso paurosamente. L'ama.
Ho tutto compreso finalmente, aggiunse la povera donna asciugandosi una lagrima; essa ama quel giovine e l'ama alla follia; voi sapevate tutto e me n'avete sempre fatto un mistero.
PILASTRINO. Io voglio ire ora a sotterrargli, che non veggian mai piú l'aria: perché gli è d'una natura che a chi non l'ama sbudellatamente s'ingegna di fuggire, e in questo ha l'ale; al ritornar, di poi, ne vien gottoso, vecchio e sí lento che, 'l piú de le volte, siam morti prima che di nuovo a noi sia ritornato. CRISAULO. Non è giá possibile che 'nsieme con amor non venga a pari la gelosia.
Il principe si avvicinò quasi tremante alla bella donna Maria, che gli sorrise come sapeva sorridere. Come l'ama! pensò la duchessa. Indegno! E quella povera ragazza... Il duca, che certamente non si divertiva molto e voleva affrettarsi, disse che si poteva recarsi tosto nella cappella del palazzo ove tutto era pronto. E così si fece. La cerimonia religiosa fu molto lunga.
Che? pensò: ei le ha dunque perdonato la distruzione della pergamena, l'insulto ricevuto innanzi a tutti?... Egli!... così violento, superbo, irascibile?... L'ama dunque a tal punto?... Non vuole che si sospetti di lei nemmeno in questo giorno?... Oh! ma avr
E' nol potrebbe fare altri che Dio che l'ami, se non l'ama. TIMARO. Sa bene egli se l'ama o no. SIRO. Non fosse egli piú vivo! Io l'ho cercato: ch'è piú d'otto giorni che non mi fermo mai, né dí né notte, sol per saper di questo; e truovo al fine ch'ella l'ha in odio sopra ogni altra cosa. E questo è la cagion. L'ha sempre amata un Filocrate giovin, qual si dice che se la sposi in breve.
La razza! La razza! Ed egli incolpa il Roumestan delle cose più semplici e più innocue, quasi nessun parigino fosse mai capace di dire una sola di quelle piccole bugie, che sono, più che altro, espressioni di convenienze sociali! Così Numa fa la corte alla figlia di un Consigliere della Corte d'Appello; non l'ama, ma gli sembra conveniente sposarla.
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