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Aggiornato: 19 giugno 2025


E vedendo sul foglio davanti a lui una riga di minime e di semiminime, sorrise, ricordando che nella sua infanzia le parevano ometti che s'arrampicassero sopra uno steccato orizzontale.

Per quanto adesso ella si credesse infelice, qualche bel giorno lo aveva avuto; ma Tina mai, da bimba da fanciulla, nemmeno quelle gioie della infanzia che trova dappertutto un sorriso, nemmeno quelle speranze della giovinezza, nelle quali ogni donna sale come dentro un incanto. Ed era morta per darle da mangiare, non c'era più.

Io le manderò questo bacio, rispose Tiberio, baciandole castamente la fronte. Ed uscì. Bambina sentì come qualche cosa che si spezzava in lei. Il cielo radioso della sua infanzia e della sua adolescenza si tinse di nero. Più nulla indietro di lei; innanzi a lei, il fantasma mostruoso dell'infinito.

Alfredo sorbì un'altra tazza di latte fresco, e si assopì per circa un'ora, sognando della sua infanzia, di Violetta e di Zaira la quale lo invitava colla mano ad entrare nella piccola porta del Paradiso. «Infanzia beata tu sei passeggiera, come l'onda del rivo che scorre fra l'erbe, e di te non resta che una smorta memoria

A me quella secreta, amabil voce Più nella giovinezza non diè posa, che sovente alla gettata Croce Rivolsi la pupilla timorosa; E sebben mi paresse incarco atroce, La riportai con esultanza ascosa, Rammentando mia infanzia, quella Chiesa, E quel Crisma, e la possa indi in me scesa. E qual fu lo splendor d'un altro giorno: Il giorno in cui di nutrimmi Iddio!

Con questa sola differenza che, dissuggellando quel piego andavo chiedendo tra me: «Scrive beneEd era il solo pensiero che mi occupasse in quel momento. «Caro Max, «La mia nascita, la mia infanzia, la mia adolescenza non hanno nulla di romantico. Me ne duole, per l'effetto di queste mie pagine, ma è così. «Il mio babbo era impiegato governativo, ed era povero.

da i colpi; labbra fatte pel sereno riso, schiudersi al ghigno, al detto osceno; grandi occhi d’innocenza aperti in fondo a turpi abissi; anime dal profondo palpito, ansanti verso la bellezza del mondo, anime piene di dolcezza e d’impeto, stroncarsi al giogo, intrise di melma e d’odio, mutilate, uccise. Sacra infanzia del povero, io lo sento entrar ne le mie fibre il tuo lamento.

Ah, la sua camera da studio! Quante ore liete vi aveva passate! Come in essa tutto gli rammentava la sua infanzia gioconda, la sua adolescenza felice e cinta d'affetto! Quando i suoi condiscepoli venivano a visitarlo oh! essi dicevano il tuo non è uno studio, è una reggia.

Se noi riandiamo colla mente i begli anni della infanzia noi la vediamo ancora la madre china sulla nostra culla compiacersi del suo gentile portato, sorriderci l'ineffabile sorriso dell'amore.

Restò colpito da un improvviso terrore. Le fole superstiziose da cui fu cullata la sua infanzia diventano in quel momento realt

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