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Aggiornato: 6 luglio 2025


83 Che s'abbia da partire anco lo punge senza licenza de la sua regina. Quando questo pensier, quando quel giunge, che 'l dubio cor diversamente inchina. Gli era l'aviso riuscito lunge di trovarla al castel di Fiordispina, dove insieme dovean, come ho gi

9 Di questi l'uno, oltre che 'l proprio istinto ad onorarvi e a riverirvi inchina, e far Parnasso risonare e Cinto di vostra laude, e porla al ciel vicina; l'amor, la fede, il saldo e non mai vinto per minacciar di strazi e di ruina, animo ch'Issabella gli ha dimostro, lo fa, assai più che di se stesso, vostro: 10 che non è per mai trovarsi stanco di farvi onor nei suoi vivaci carmi: e s'altri vi d

Tu che hai pietoso affetto per la tua creatura, inchina l'orecchio alle nostre orazioni; mira placato il tuo servo che giace affaticato dalla malattia; tu lo visita nella tua salute! Non ricordarti, o Signore, dei delitti del tuo servo, e non voler fare vendetta dei peccati suoi! Salva il tuo servo, o Signore, mio Dio, il tuo servo che spera in te

per la bella via correndo l'orme L'alme de i successor furon men pronte; Che 'l secondo AMEDEO ruppe le torme, E pose in fuga di Gebenna il conte, E poi di sacri alberghi altiere forme Ei del Tamiso fe' mirar sul monte, Ove devoto il peregrino inchina De le stelle, e del ciel l'alta Reina.

Il cavaliere si ferma e si vede passare tra le gambe un birichino di quattro anni che insegue un cerchio di legno. Dal bambino il cavaliere crede riconoscere la mamma, si inchina con fare galante e le dice: Quanti ne ha, di questi angioletti? Come le somiglia! La signora si fa rossa, volta la testa dalla parte opposta e si mette a ciarlare sottovoce con un'amica, con frequenti scoppi di risa.

59 Quel che più fa che lor si inchina e cede ogn'altra gemma, è che, mirando in esse, l'uom sin in mezzo all'anima si vede; vede suoi vizi e sue virtudi espresse, che a lusinghe poi di non crede, a chi dar biasmo a torto gli volesse: fassi, mirando allo specchio lucente se stesso, conoscendosi, prudente.

Ecco AMEDEO, sul campo avverso ei scende, E trae seco ove passa alta ruina; Ecco AMEDEO, di guerra le vicende Mutansi a un tratto. Il guardo a terra inchina, Il sommo Dio; Michel le nubi fende Pronto al voler di lui che lo destina; E tutto dei demon lo stuolo immondo Nel tartareo cacciò gorgo profondo.

, se l'alba risorge, o 'l carro ardente Lava ne l'Ocean Febo dorato, Egli arso, egli anelante unqua consente Pur da se dilungarsi il viso amato; Ed oggi a riguardar l'armata gente In real seggio ei la si vuol da lato, Perchè del campo ciascun'alma inchina Volga le ciglia in lei, come in reina.

82 L'altro con più ragion sua spada inchina, e fa spesso al pagan stordir le braccia; e quando ai fianchi e quando ove confina la corazza con l'elmo, gli la caccia: ma trova l'armatura adamantina, ch'una maglia non ne rompe o straccia. Se dura e forte la ritrova tanto, avvien perch'ella è fatta per incanto.

Tra questi affanni in ver la terra inchina Tacito il guardo, ed è di duol confuso; Quando ecco l'Angiol suo gli si avvicina D'amabile splendor tutto rinchiuso; E cosparge dintorno aura divina Tra' mortali a sentirsi odor non uso, Che 'l cor rinfranca, e ravvivarlo suole, Indi il volo disciolse a tai parole: XVIII

Parola Del Giorno

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