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Aggiornato: 27 maggio 2025


Guidone per nulla si arrende o mostra timore: rovesciato sbuffa come leone piagato a morte: freme, ma parla, si lagna, gira foschi gli occhi e mentre l'altro l'insulta, in un lampo coll'una mano procura di deviare la pendente spada, coll'altra tratta un pugnale, e lo avventa al petto del nemico.

Ma prodi erano entrambi e maestri di guerra, eran destri e micidiali i colpi, ma erano riparati. Arrabbia Guidone a lunga resistenza, e impaziente apporta alla gola dell'altro la spada, ma mentre scaglia il colpo, Stefano percuote a lui fieramente la mano, che è forzato abbandonare l'arme.

Guidone mentre incoraggia i suoi, gli spinge sul nemico con impeto irresistibile come sasso che si rotola dal monte, e li preme e li fuga e gli uccide: invano chiede a tutti del figlio.

Nondimeno il provvedimento contenuto in questo diploma è di staggir le castella e i beni feudali de' fratelli Simone e Guidone da Monteforte; ch'era un gastigo non molto spiacevole al re, il quale per lo momento incamerava que' beni. Muratori, Ann. d'Italia 1271 a 1274, e i contemporanei ivi allegati, che sarebbe superfluo citare altrimenti. Gibbon, cap. 62. Raynald, Ann. ecc. 1271 e 1275.

36 Caro Guidone a' suoi fratelli stato credo sarebbe in ogni tempo assai; ma lor fu al gran bisogno ora più grato, ch'esser potesse in altro tempo mai. Poscia che 'l nuovo sole incoronato del mare uscì di luminosi rai, Guidon coi frati e coi parenti in schiera se ne tornò sotto la lor bandiera.

65 Guidon qui fine alle parole pose, e maledì quel giorno per isdegno, il qual dei cavallieri e de le spose gli diè vittoria in acquistar quel regno. Astolfo stette a udire, e si nascose tanto, che si fe' certo a più d'un segno, che, come detto avea, questo Guidone era figliol del suo parente Amone.

Appena sorgeva quasi a gramaglia, vestito d'infausta luce il novello, Stefano siccome famelico lupo che s'aggira intorno all'ovile ove è la greggia, inoltrato sino sotto le mura di Nebiolo, alteramente sfidava Guidone e il chiamava a nuova pugna, e perchè vedea serrate le porte e niuno rispondere alle sue minacce, il tacciava di paura e di codardia.

Ma disperate grida de' talacimanni, un confuso suono di trombe, di squille e di timballi, un cupo rimbombo d'armi ed armati, annunziano che il forte è preso d'assalto. Avvampa Guidone di dolore e di rabbia; e pur vorrebbe volare a soccorrerlo, ma invano cerca di abbandonare il conflitto in cui si trova avviluppato.

Poderoso era Guidone, ma in breve s'avvide che aveva una sola spada in campo, poichè ove non folgoreggiava il suo brando piegavano i suoi, mentre dove non ruggiva l'ira del Rosso oprava la temuta destra di Fortunato Malaspina.

Sansonetto, Guidone e i duo germani fuggon dietro a Marfisa spaventata; fuggendo ponno ir tanto lontani, che lor non sia l'orecchia anco intronata. Scorre Astolfo la terra in ogni lato, dando via sempre al corno maggior fiato.

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