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Aggiornato: 18 maggio 2025


Il segreto di una persona di servizio! pensava Domenico, come se io non sapessi i segreti de' gran signori.... E continuava, con le guide in mano, a stringer le labbra, ad alzar le spalle, a far gesti, come per assicurarsi che il segreto sarebbe morto con lui! Il duca, intanto, parlava col conte di Squirace. Il conte non cavava gli occhi di dosso ad Enrica.

Si credeva arrivare a Debra-Tabor il martedì, ma dopo cinque ore di cammino le guide ci consigliano fermarci, pretendendo esservi ancora parecchie ore e non essere conveniente arrivare verso sera e presentarsi al re, come di prammatica.

Le colonne bonapartesche che s'avanzavano su Roma, eran tutte guidate da preti, che marciavano come guide alla loro testa, col crocifisso alla mano.

I primi dunque che uscirono (furono alcuni fanti ben armati) bisognò che fra quelle tenebre e quel nebbione andasser quasi con le mani e co’ piedi per esplorar la via, e indicarla ciascuno a chi dietro veniva; finchè aiutati da certe guide non ebber raccapezzato il sentiero. Venivano poi alcuni della cavallata con alla testa il capitan messer Fredi: poi i muli carichi di salmerie, di attrezzi guerreschi, di grandi casse e di viveri quanti potevansi trasportare. Seguivano gli altri cavalieri e capitani: quindi il Vergiolesi, la sua Selvaggia e il capitan de Reali: necessariamente per quelle straducole a uno a uno; se non che il cavallo di Selvaggia, per ordine di messer Lippo era retto a mano da Guidotto, il suo fido e robusto scudiero. In ultimo altri militi a piedi e a cavallo e lancieri e frombolieri, il cui numero per afforzar la Sambuca si era molto accresciuto. Costoro, com’avevan avuto ordine, se ne andavano a drappelli a qualche distanza; in orecchie, e pronti sempre se il nemico desse pur pure un sentore di volerli inseguire. Così, in quel silenzio e fra quelle tenebre, il più piccol rumore, gli ultimi in ispecie, li faceva arrestare e l’insospettiva. Varcato finalmente il giogo della Castellina e giunti ai così detti Lagoni dove sorge l’Ombrone; avanzatisi ancora, dopo circa cinque miglia di difficile faticoso viaggio, eran gi

La luna spuntò alfine ad oriente; e mentre Santa-Fè contemplava con ammirazione il suo disco atraverso le nubi, fu scosso dalle voci delle guide che lo chiamavano. Tornò subito alla grotta, e la di lui presenza calmò Bianca ed il conte, inquieti per la sua assenza.

Prendiamo d'assalto i due carri, dove ci accomodiamo alla meglio. Dopo pochi minuti subito una questione in capo del carro.. Giù... sacramento! Che c'è? Siamo Italiani come voi, Dio..... C'è l'ordine di non far salire che Guide. E noi siamo della legione Tanara.. della legione di ferro.. O di ferro o di rame noi rispettiamo gli ordini. E noi siamo qui... Giù... giù.

Fra tanti laghi primeggia sotto ogni rapporto il Lago di Allos, sul territorio francese, nel dipartimento delle Basses-Alpes. Il Ball lo descrive quale uno dei più grandi e profondi delle Alpi Francesi, quasi rotondo, con una circonferenza di quasi 4 miglia inglesi; il Mont Pelat s'innalza nel modo più superbo dal lago. Non c'è forse parte delle Alpi più selvaggia e così chiusa come la valle ove si trova; i monti circostanti sono coperti di neve e di parecchie conifere intristite, accanto a grandi precipizi ed a profondi burroni. Il Coolidge dice seccamente che il lago è povera cosa in confronto a quello che fanno supporre le descrizioni delle guide. Tale giudizio deve risultare da aspettative esagerate in quanto concerne la grandezza del lago e l'altezza dei monti circostanti; infatti, il giro del lago è ben minore di 5 a 6 chilometri; poi il Monte Pelat (m. 3053) è distante quasi 3 chilometri dalle sue sponde, essendone separato da un vallone abbastanza profondo, e fra le cime che dominano immediatamente lo specchio, la più alta les Grandes Tours du Lac (m. 2745) è distante ancora 1 km. È vero però che il Lago d'Allos, in tutte le Alpi occidentali franco-italiane (senza però contare le colline lungo le pianure del Rodano e del Po), non ha per grandezza che 6 rivali, dal Lago di Ginevra a quello del Moncenisio; in tutta la regione alpestre delle Alpi, poi, soli 6 o 7 laghi sono più grandi, nessuno dei quali però trovasi ad oltre 2000 m. d'altezza; tutti i laghi dei Pirenei e dei Tatra sono, a quanto pare, più piccoli. Da ciò non è da dedursi che il Lago d'Allos sia di grandezza straordinaria; è maestoso anch'esso, ma di una maest

Egli mostrò i fratellini e disse: Bisogna che pensi a te e a loro; non temere, mamma, ti prometto che non mi esporrò ai pericoli inutilmente, e dicendo partì e in poco tempo divenne degno successore di suo padre. Ma sebbene egli sia ora una delle guide più rinomate delle Alpi, la signora Verres, quando parte, ha sempre le lagrime agli occhi, e trema sempre temendo di non rivederlo più.

A proposito di questo intuito delle guide, che istintivamente sanno afferrar subito il lato debole della montagna, propendo che esso consista non gi

Matteo cercava i nomi nelle guide, negli indicatori ufficiali, e poi Evelina era capace, all'occorrenza, di fare anche cinque o sei patriotti al giorno. È vero che anche Evelina aveva a sua volta chi l'aiutava: erano i giovani infelici che dopo essere stati lusingati da Nora, venivano piantati sul più bello.

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