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Aggiornato: 21 maggio 2025


A che dunque, mia cara Marcellina, non versi nel mio seno questa amorosa lagrima? a che ti stai timida e non vieni fra queste mie braccia? perchè que' baci che pur confusa comparti all'agnelletta a me non li dai, a me che ten sarei ben più grato? non vedi come queste colombe affettuose c'insegnano ad amarci?

30 Perché non hai tu dunque a me il rispetto per l'amicizia nostra, che domande ch'a te aver debba, e ch'io t'avre' in effetto, se tu fossi con lei di me più grande? men di te per moglie averla aspetto, se ben tu sei più ricco in queste bande: io non son meno al re, che tu sia, grato, ma più di te da la sua figlia amato.

E seguì: «Grato e lontano digiuno, tratto leggendo del magno volume du’ non si muta mai bianco bruno, solvuto hai, figlio, dentro a questo lume in ch’io ti parlo, mercè di colei ch’a l’alto volo ti vestì le piume. Tu credi che a me tuo pensier mei da quel ch’è primo, così come raia da l’un, se si conosce, il cinque e ’l sei;

Alberto Varedo, seduto al tavolino fra due riviste aperte, finiva di scrivere una lettera: «... e vi sarò grato se in forma puramente obbiettiva vorrete rilevare la vacuit

Di ciò non parlare perché gran scandolo ne seguiria. Mandali denari spesso; e cosí allo spirito, per farlo a te grato e a me felice. Vivi lieta e di me te ricorda che fidelmente ti servo». SAMIA. Or vedi s'egli è 'l vero che gli spiriti possino e sappin tutto? FESSENIO. Io resto il piú stupefatto omo del mondo. SAMIA. Voglio portar presto questa buona nuova a Fulvia. FESSENIO. Vatti con Dio.

Una pace infinita. Attorno al laghetto, nel canneto, qualche breve sussurro di giunchi dondolati da una subita bava di vento notturno; dalla parte del viale, qualche nota smarrita di rosignuolo.... L'aria era pregna d'un odore forte e grato di serenella.... e ve n'era infatti una gran macchia, tutta in fiore, poco discosto....

Molte fiate gia`, frate, addivenne che, per fuggir periglio, contra grato si fe' di quel che far non si convenne; come Almeone, che, di cio` pregato dal padre suo, la propria madre spense, per non perder pieta`, si fe' spietato. A questo punto voglio che tu pense che la forza al voler si mischia, e fanno si` che scusar non si posson l'offense.

Con gli altri cavallier si messe in corte del padre mio, dove in gran fama crebbe. L'alto valore e le più d'una sorte prodezze che mostrò, lungo sarebbe a raccontarti, e il suo merto infinito, quando egli avesse a più grato uom servito. 18 Panfilia e Caria e il regno de' Cilici per opra di costui mio padre vinse; che l'esercito mai contra i nimici, se non quanto volea costui, non spinse.

La cura piú grave tutte l'altre scaccia. Pur, se piú mi parlasse, piú grato me le mostrerrei. FANNIO. Io cognosco costei. LIDIO femina. Chi è? FANNIO. Samia serva di Fulvia gentildonna romana. LIDIO femina. Oh! oh! oh! Anch'io la cognosco, ora. Pazienzia! Ella ben nominò Fulvia. LIDIO femina, FANNIO servo, RUFFO negromante. RUFFO. Oh! oh! oh! LIDIO femina. Che voce è quella?

Farò, libero d'ogni vincolo, ciò che Dio e la mia Patria m'inspireranno. A Voi non chiedo se non una cosa: l'astenervi da ogni intervento nelle cose nostre, e lasciar, come prometteste, l'Italia libera di compiere coll'opera propria l'impresa che iniziaste con me. E a quel patto, avrete me grato, l'Italia amica sempre alla Francia

Parola Del Giorno

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