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Aggiornato: 8 maggio 2025


Di più il Khan ci disse che S. M. mandava un esercito verso il regno di Conducar per ricuperarlo unito insieme col gran Khan di Tartaria Olbeco qual fu scacciato dal suo paese dal re Gran Mogol, ma con l'aiuto del re di Persia lo ricuperò cacciando di nuovo gl'Indiani, ed in quel tempo morì il re di Mogol ed il regno si divise in quattro figliuoli; ed il minor nato è il più vivace, più bellicoso degli altri fratelli e più amato e riverito, non si contentò della parte lasciatagli dal re Mogol suo padre, levò l'armi contro il suo fratello maggiore, come ancor fece contro il suo padre vivendo; il che vedendo il re di Persia si risolse tentar di ricuperare quel regno insieme unito con il gran Khan Olbeco, vedendo gli figliuoli del Gran Mogol disuniti, molti anni sono che cercava questa occasione tanto più vedendo che il gran Signore aveva che fare colla serenissima Repubblica, perchè quando lui voleva andare sopra il detto regno il gran Turco gli dava addosso, e quando voleva ricuperar Babilonia il gran Mogol gli dava ancor lui addosso, e così non potea l'uno l'altro ricuperare.

Vi sono veleni che non hanno antidoto gl'Indiani lo sanno assai benevisono piaghe che consumano ed uccidono, e contro le quali nulla potrebbero il ferro ed il fuoco. Hai tu mai dubitato? Di che? Di tutto: di Dio, dell'uomo, della donna, dell'amore di noi stessi... E dell'amicizia, aggiunsi con amarezza. ; anche dell'amicizia.

« Vi assicuro, professore, che Claude Bernard... « Ma che Bernard! Sono francesate! Gl'Indiani muoiono da centinaia d'anni col curare come questo mio povero discepolo, e non sono mai risuscitati.

Questo soliloquio somiglia a quel sonetto del Petrarca che incomincia: Sennuccio, i' vo' che sappi in qual maniera. «Gandharvas», uno de' nomi che gl'indiani dánno alle schiere celesti o sia geni buoni, chiamati altrimenti «dewta». Gl'indiani hanno otto diverse maniere di nozze. Quelle secondo i riti de' gandharvas sono le piú clandestine, e nondimeno legittime come tutte le altre.

E così verrá sempre piú confermandosi nel mondo la mansueta dottrina della fratellanza de' popoli, nessuno de' quali ha il diritto di far soperchierie agli altri, qualunque sia il colore della lor pelle. |Grisostomo|. Fra i vari generi di poesia, il drammatico è antichissimo d'origine presso gl'indiani; il che è una delle prove dell'antichitá della loro civilizzazione.

E in America? Il Messico, Cuba, tutte quante le terre occupate sul principio dagli Spagnuoli erano popolatissime. I teologi discussero se gl'Indiani pelli-rosse avevano un'anima, mezza anima, o niente anima: finirono con l'accordare loro un'anima, e questa fu la rovina degl'infelici. I Mori e gli Ebrei erano stati scacciati dalla penisola iberica; gl'indigeni furono soppressi nelle colonie. Cortes bruciò vivi quelli che gli opponevano resistenza; Sandoval ne fece incenerire quattrocentosessanta in una citt

Coi quali danni nello scafo, quando gl'Indiani gli davan più noia, diceva: lasciatemi stare, che s'io mi levo su, vi farò.... E lo diceva con tal voce di tuono, che quelli spaventati la davano a gambe.

Pare da ciò che presso gl'indiani i divertimenti teatrali fossero, come presso i greci, una specie di riti sacri. Si è tradotta la benedizione non come un tratto di poesia da poter fare effetto in Italia, ma come una bizzarra curiositá. Ne' greci e ne' latini vi ha pur molte e molte particolaritá che per noi sono insipide, appunto come la benedizione del bramino.

Chi sa anzi che i greci non la imparassero forse eglino dagli indiani? L'India fu probabilmente la culla del sapere umano. |Un altro|. Lasciamo stare per ora queste digressioni erudite. Gl'indiani ebbero civilizzazione: dunque anche poesia. La facoltá poetica degli uomini è una facoltá che può essere primigenia in tutti.

Col Petrarca era egli cresciuto di dimestichezza nel vederlo presso i cardinali a cui profondeva adulazioni; e l'aveva pregato che dall'Italia gli scrivesse. Lo fece il grande Aretino, e poichè gli ebbe dipinto coi colori retorici le rivedute bellezze del paese che Apennin parte, e la festosa venerazione onde l'accoglievano da per tutto, lo esortava a fuggire da quel suo ricovero: Va da per tutto, anche fra gl'Indiani, purchè tu non duri in cotesta Babilonia, non rimanga ancor vivo in cotesto inferno. Avignone è sentina d'ogni abbominio: le case, i palagi, le chiese, le cattedre, l'aria, la terra, tutto v'è pregno di menzogna; le verit

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