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Aggiornato: 8 luglio 2025
Un dí di carnoval era, e la pressa de' cavalieri e paladini è grande, per gir nella Ruet dopo la messa, ch'è una via in piazza, chiusa dalle bande da' sedili di paglia...
27 Rinaldo mai di ciò non fece meno volentier cosa; poi che fu distolto di gir cercando il bel viso sereno che gli avea il cor di mezzo il petto tolto: ma, per ubidir Carlo, nondimeno a quella via si fu subito volto, ed a Calesse in poche ore trovossi; e giunto, il dì medesimo imbarcossi.
A che cercando gir verso Aquilone, Di crudo antropofago, o d'arimaspe, O se più feritade altrui s'ascrive?
PANURGO. La via che avevi presa per gir all'altro mondo, lasciala, e prendi quella per gir alla casa di Cleria, che è tua moglie. ESSANDRO. Come moglie? PANURGO. In carne e ossa. ESSANDRO. Burli in cosa dove va la vita. PANURGO. È venuto Apollione tuo zio e riconosciutosi con tuo padre; son stati d'accordo con Gerasto e ti han concessa Cleria.
46 E poi che 'l tristo puzzo aver le parve, di che il fetido becco ognora sape, piglia l'irsuta pelle, e tutto entrarve lo fe'; ch'ella è sì grande che lo cape. Coperto sotto a così strane larve, facendol gir carpon, seco lo rape l
Vegna ver' noi la pace del tuo regno, che' noi ad essa non potem da noi, s'ella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler li angeli tuoi fan sacrificio a te, cantando osanna, cosi` facciano li uomini de' suoi. Da` oggi a noi la cotidiana manna, sanza la qual per questo aspro diserto a retro va chi piu` di gir s'affanna.
Ma seguimi oramai, che 'l gir mi piace; che' i Pesci guizzan su per l'orizzonta, e 'l Carro tutto sovra 'l Coro giace, e 'l balzo via la` oltra si dismonta>>. Inferno: Canto XII Era lo loco ov'a scender la riva venimmo, alpestro e, per quel che v'er'anco, tal, ch'ogne vista ne sarebbe schiva.
Quivi dubitoso, ne la prima giunta, stassi ove gir si debbia: quinci, da belli e boni avvisi a la destra invitato; quindi, da gli umani piaceri combattuto che egli muovasi a la mancina.
DON FLAMINIO. Dici assai bene; e or ora vo' gir a trovarlo e fargli l'ambasciata. PANIMBOLO. Ascoltate: dateli la nuova con gran allegrezza e mirate nel volto e negli occhi, osservate i colori ché ne cambierá mille in un ponto: or bianco or pallido or rosso, osservate la bocca con che finti risi; in somma ponete effetto a tutti i suoi gesti, ché troverete quanto ve dico.
Qual e` quel toro che si slaccia in quella c'ha ricevuto gia` 'l colpo mortale, che gir non sa, ma qua e la` saltella, vid'io lo Minotauro far cotale; e quello accorto grido`: <<Corri al varco: mentre ch'e' 'nfuria, e` buon che tu ti cale>>. Cosi` prendemmo via giu` per lo scarco di quelle pietre, che spesso moviensi sotto i miei piedi per lo novo carco.
Parola Del Giorno
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