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Aggiornato: 8 giugno 2025
21 De la piazza si vede in guisa torre, che non si può notar ch'abbia paura; ma tuttavolta col pensier discorre, dove sia per uscir via più sicura. Capita al fin dove la Senna corre sotto all'isola, e va fuor de le mura. La gente d'arme e il popul fatto audace lo stringe e incalza, e gir nol lascia in pace.
Lascila gir diss'ella, ché la truce e pestilente donna, tuo malgrado, de l'improba Fortuna ti conduce al seggio incerto ed a l'instabil guado. Ma se tu segui me, ti sarò duce nel destro calle, ove di grado in grado montando, e non col volo di fortuna, vedrai quel ben che 'n sé vertú raguna. «Tristes voluptatis exitus». BO
Ma non è tempo omai da più gir presso A sì fatti pensier; le mie giornate A fin son giunte, o morte, io mi t'appresso, Raccogli tu le membra egre, affannate, E se nume è l
Venimmo a lei: o anima lombarda, come ti stavi altera e disdegnosa e nel mover de li occhi onesta e tarda! Ella non ci dicëa alcuna cosa, ma lasciavane gir, solo sguardando a guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando che ne mostrasse la miglior salita; e quella non rispuose al suo dimando,
Ma de' vostr'occhi se quell'alma spera mi si scoprisse alquanto, forse al segno uguale mi vedrei, che 'l nostro ingegno ascende amando e piú oltra gir non spera. Non è barchetta cosí lenta e frale, ch'avendo voi, e vosco Amor, in poppa, per ogni ondoso mar non spieghi l'ale. Onde la musa mia va pegra e zoppa, se schiva udite lei; ma se vi cale il suo cantarvi, allor lieta galoppa.
Quinci l'arista, e 'l ghiaccio quindi apporto, lá il fior e 'l frutto a piú tua dolce gioia. Ma non usar del ben concesso in male, ché sentiressi quanto è ratto e corto il mio gir lento, e ti darei gran noia solcando il cerchio estivo e glaciale.
corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra; quando con trombe, e quando con campane, con tamburi e con cenni di castella, e con cose nostrali e con istrane; ne' gia` con si` diversa cennamella cavalier vidi muover ne' pedoni, ne' nave a segno di terra o di stella. Noi andavam con li diece demoni.
Ma giunto è con questo essere immortale condizion non men del morir forte; ch'ogni settimo giorno ogniuna è certa che la sua forma in biscia si converta. 99 Il vedersi coprir del brutto scoglio, e gir serpendo, è cosa tanto schiva, che non è pare al mondo altro cordoglio; tal che bestemmia ogniuna d'esser viva.
L'alto campion gir trascorrendo in questa, Omai trionfator dei duci spenti, Mirava Aletto, e, per crudel tempesta, Traboccar d'Ottoman l'armate genti. Quindi di sdegno la tartarea testa E gonfi di venen scote i serpenti Al collo intorno, e rimugghiando gira Mille cose nel cor gravido d'ira.
Ma dove lascio, lasso, il buono IOLA, IOLA che col dotto e nuovo suono de ben temprati calami, a' pastori solea far corto e agevole sentiero di gir al fonte che fa i nomi eterni? Questi venuto da gli aperti campi che bagna l'uno e l'altro Tagliamento, sè di gloria colmò, d'invidia altrui.
Parola Del Giorno
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