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Aggiornato: 7 giugno 2025
Tuttavia lo sguardo della signora Carlotta lo indovinò presto; e una sera ella annunziò al cavalier Maurizio: Gigi Barbano è innamorato di Nicoletta! Corpo di mille bombe! esclamò il cavaliere. Anche questa? Sei ben certa? Il saponaio? E Nicoletta? Eh! disse la signora. Così, così! Lo vede meglio che il conte. Cose inaudite! fece Maurizio.
Erano andati tutti incontro a Brunello con la carrozza; dalla stazione alla villa v'eran cinque minuti di strada in discesa. Una valigia così piccola? osservò Gigi, guardando la valigia che il giovane aveva affidato al domestico. Per sette giorni, rispose Bruno sorridendo. Ma a Milano è pronto un baule. Baciò la mano alla vecchia signora e a Nicla, i cui occhi parevano più grandi nella gioia.
Gigi si fece raccontare anche il duello col piccolo conte della Jonchère; e Bruno raccontò, e rise. Poi si fermò: aveva udito sè stesso ridere. È strano! disse. Non ridevo più da dieci o dodici anni.
Egli era tutto orgoglioso del suo incarico, e quando incontrava Gigi che andava ancora a scuola colla cartella sotto il braccio, si dava delle arie e gli diceva: Buon divertimento alla scuola; io vado all'officina.
Tu troveresti nel lavoro quel che cerchi! rispose Gigi. Ma lavorare non vuoi!... Non voglio? ripetè Bruno. Vorrei! Soltanto, ho nel cuore un tale frastuono.... S'interruppe; qualcuno batteva all'uscio. Avanti! disse Bruno. Il professore Salapolli varcò la soglia, ma vedendo uno sconosciuto, si ritrasse. Vieni, vieni! gridò Bruno. Vieni che ti presento!
E tornò a cercar nella mente una frase, una parola, che non fossero vili; ma non udendo più voce dal Salapolli, girò il capo verso di lui, e lo vide bianco, terreo, muto, col telegramma aperto nelle mani tremanti. Gli fu sopra d'un balzo, gli strappò il telegramma dal pugno. Cinque parole. «Nicla annegata. Vieni subito. Gigi».
E per vincere la propria riluttanza, parlò ella medesima con suo padre, poco prima che Gigi Barbano tornasse; e gli annunziò che s'era fidanzata e che sperava di non trovare opposizioni. Maurizio, il quale non s'era deciso a considerar perduta ogni speranza d'un matrimonio che coronasse il danaro con un blasone, strepitò. Nicla rimase imperterrita, aspettando che la raffica si calmasse.
Era la vigilia di Natale, e nella stamperia dove si trovavano Gigi e Pinella, ferveva il lavoro; tutte le macchine erano in moto; si dovea far molto e presto, perchè c'era una quantit
Bruno scosse il capo con espressione di dubbio. Il ragazzo di vent'anni aveva dato a pensare a qualcuna fra le amiche di Nicla; le più maligne supponevano senz'altro ch'egli fosse l'amante della giovane, e parlavan di quel povero Gigi Barbano con un lieve senso ironico; le più accese guardavano Bruno e si sforzavano a farsi corteggiare.
La contessa pensava mortificata che la signorina Dossena doveva aver capito tutto, e che in quell'episodio singolare stava la ragione misteriosa per la quale il matrimonio con Duccio Massenti era sfumato, e poco tempo di poi la signorina sposava Gigi Barbano, contro l'aspettazione di tutti.
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