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Aggiornato: 13 ottobre 2025
Si fermò davanti alla porta chiusa della camera di Anne-Marie. Sporse tremando la mano e aprì l'uscio... Vuota, vuota la chiara stanza ridente!... Sul letto giaceva, socchiusa, una cassetta da violino: era il Guarnerius del Gesù, abbandonato nella sua piccola cassa da morto. Nancy si guardò intorno, disperata e convulsa. Dalla parete le sorrideva Fräulein, morta a Parigi qualche anno prima.
Il bel quadro di Damiano, testimonio muto della sua anima dolorosa e infelice, giaceva polveroso e dimenticato in un angolo della sua stanza, dietro il tavolino coperto pure di libri polverosi e dimenticati; poichè il giovine, dal giorno in cui si mise in mente che la sua vocazione d'artista era stata una matta superbia e null'altro, aveva detto addio a' pennelli, alle tele, ai libri; era divenuto indifferente a tutto.
¹ «Era la notte, ed io giaceva a cielo scoperto tra due colline, allorchè vidi venirmi innanzi Gabriele in compagnia di un altro spirito celeste. I due immortali si curvarono sopra di me; l'uno mi aprì il petto, l'altro mi svelse il cuore, lo premè tra le mani, e fece uscire la GOCCIA NERA, ossia il peccato originale, e lo ripose al suo luogo. Questa operazione non mi dette dolore.» Così Maometto.
Pallura giaceva supino sulle tavole, con una larga ferita in mezzo alla fronte, con un orecchio lacerato, con delli strappi per le braccia, nei fianchi, in una coscia. Un rivo tiepido gli colava per il cavo delli occhi giù giù sino al mento ed al collo, gli chiazzava la camicia, gli formava dei grumi nerastri e lucenti su ’l petto, sulla cintola di cuoio, fin sulle brache.
Quando gli ripigliava il delirio, io mi mettevo in disparte; non volevo arrischiare di sorprendere qualche sua segreta idea nei vaneggiamenti suoi e volgevo gli occhi dalla parte d'Ambra. Quasi nuda giaceva la tramortita fanciulla sotto le mani dei medici.
Dal freddo assiderato Un vecchio gentiluomo Giaceva sul selciato Della piazza del Duomo. A tal ridotto siete! Diss'io, di terra alzandolo; Un tetto non avete? L'avea; stan riparandolo. Aprile al termine Gi
Dalla camera vicina non giunse risposta, e Edith, un po' sorpresa, s'affacciò a guardar dentro. Valeria giaceva sul letto con la faccia nascosta nel guanciale. Era ancora vestita del suo abito rosa della serata. Valeria! cara! che cosa è accaduto? domandò Edith, chinandosi a baciarla.
Ciò detto, andò anch'egli verso il terrazzo, ove giaceva madonna Fiordalisa, col capo gi
La sua vicina di destra era una giovane russa, di pochi anni, forse, maggiore di lei, con una faccia magra e contratta e un rossore fisso al sommo delle gote. A sinistra giaceva Herr Fritz Klasen, un tedesco di ventiquattro anni, fresco di carnagione, largo di spalle, con grandi occhi azzurri e irrequieti. Quando Edith volse lo sguardo verso di lui, egli subito le parlò.
Una sera un giovane americano entrò in una sala pei fumatori d'oppio in Bowery. Quando si svegliò, s'accorse che durante il sonno gli erano stati rubati i cento dollari che aveva in tasca. Contemporaneamente s'avvide della presenza di una donna che giaceva addormentata sul sof
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