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Aggiornato: 14 giugno 2025
Così restò don Garcìa, e la nave Paradiso si allontanò senza di lui dalla spiaggia di Chiavari. Fortunata, aveva anche il vento in fil di ruota, che, avendo preso a soffiar nella notte dalle gole di Sestri Levante, doveva accompagnarla fino oltre la punta di Portofino. Di l
Giudicando alla grossa, sì; rispose il Passano, mentre con diligenza amorosa osservava il liquido topazio delle Cinque Terre attraverso la lucida parete del bicchiere. Ma possono aver ragione i suoi nobili parenti, a desiderare che un tal uomo non si ritiri dal giuoco. Sapete bene; dove bastano undici, il dodicesimo aiuta. Don Garcìa rizzò l'orecchio a quelle parole dell'amico.
Alla mia volta dovevo immaginare che don Garcìa e frate Alessandro non volessero aver segreti per te. Sono essi infatti i miei due pazienti uditori serali. Che vuoi? bisogna ammazzare il tempo. Io scrivo di giorno, e leggo di sera. Oggi appunto ci avevo un paio di capitoli finiti. Ma ora che sei capitato tu coi tuoi scartafacci, tanto più importanti dei miei....
La nuova si sparse fra gli altri giuocatori, e la partita fu subito interrotta, come la piacevole occupazione di don Garcìa. Il Passano aveva amici da tutt'e due le parti; e se si contentavano di piantar lì la giuocata quei che avevano il disopra, con "quaranta e la caccia", era naturale che non si dolessero quelli che s'avviavano a perdere, non avendo che un "quindici".
Ma quelli si possono magari considerare stipendiati, come se fossero svizzeri, o tedeschi; zuppa o pan molle. Sia contento, allora, disse don Garcìa, e lasci quieti noi in Gioiosa Guardia, dove si sta così bene. Felice mortale! L'avete trovata, la nicchia? E badate, ci verrei tanto volentieri ancor io.
Giovanni Passano taceva; e si capiva che tacesse, essendo stato egli il portatore della lettera di Gian Aloise, e incaricato al bisogno di confortare con nuove ragioni a bocca l'invito che recava per iscritto. Ma il capitano Fiesco aveva dalla sua frate Alessandro e don Garcìa, che gli davano ragione due volte, approvandolo, e bevendo da capo con lui.
E strette con moto convulso le mani del Fiesco e della contessa Juana, si avviò verso la camera dell'Almirante, asciugando in fretta le sue lagrime. Anch'ella, come Gil García, n'aveva sempre gonfie le palpebre. E doveva rattenerle, al capezzale del caro infermo; e la più parte del tempo doveva esser l
La mattina del 15, allo spuntar del giorno, Ruy Garcia, un marinaio della Santogna, dall’alto dell’albero di maestra dove stava in vedetta, gittò il grido di terra. La gioia manifestata dall’equipaggio nel rivedere l’antico Mondo, eguagliò quella che esso aveva manifestata alla vista del nuovo.
Va, bello mio, va, che non la conti giusta; borbottò tra i denti il bravo don Garcìa, uscendo alla sua volta di l
Potete salire dietro a Polidamante, e presentarvi, e far le vostre ambasciate, senza interrompere i commentarii di Cesare. I commentarii.... Che dite voi, don Garcìa? Eh, sì, i commentarii di Cesare, come li chiama frate Alessandro. Sta bene, avevo inteso; riprese il Passano. Domandavo che diavolo è.
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