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Aggiornato: 5 luglio 2025


Partita lei, tornarono le padroncine e insieme alla vecchia vollero servire il mio desinare da ammalato: le più squisite galanterie, che l'arte e l'umana ghiottoneria hanno inventato pei convalescenti, mi si portarono davanti; a siffatta gentilezza, a vedere intorno a me le due creaturine che sembravano angeli, mi vennero le lacrime agli occhi.

Il più strano, però, era osservarla quando, tutta sola, faceva la donnina: prima civettuola, tutta vezzi, tutta occhiate, tutta galanterie, provocante e seducente poi di un tratto malinconica, triste, desolata, parlando, piangendo verso un essere immaginario e dopo immediatamente sola, tranquilla, fingendo di dar il rosso alle guance impallidite dalle lagrime.

Fu allora che egli fece il suo maggior quadro di Paolo e Francesca. La scena è bruna, è una stanza tappezzata di cordovano oscuro, senza ornamenti, senza galanterie di tavole scolpite o di finestre binate. Un lettuccio di velluto nero è in mezzo al quadro. Sul lettuccio distesa, morta, con la faccia bianca e sorridente, che fa macchia sul velluto nero, con le mani raggrinchiate, giace Francesca. Stramazzato a terra, bianco, morto, con le spalle appoggiate al lettuccio, con la testa vicina a quella di Francesca, è Paolo. Vi è sangue sulla veste di Francesca, sangue sul giustacuore di Paolo, una pozza di sangue per terra. Le due teste, ravvicinate, pare che si bacino ancora. Lanciotto non vi è, ma è dappertutto. Quell'assenza è di un effetto artistico eccezionale. Tutto è sobrio, tutto è severo, tutto è tragico, anche il bacio, specialmente il bacio. Nessuna mimica, nessuna coreografia. Aleggia nel quadro una fatalit

PANFAGO. Ho fatto il tutto a vostro modo; in questo solo vo' che voi secondiate il mio: ho tolto il barilotto e gli altri intrighi per empirli di varie furfanterie, e ti farò veder salciciotti, provature e mille altre galanterie; ché avendogli a far una burla, non ci vogliamo perdere il presente, e noi restassimo i burlati.

Chi lo assicurava che di tante galanterie che le sarebbero suonate all'orecchio, nessuna avrebbe trovato la via del suo cuore? Ed egli non era per difendersi, egli non poteva nemmeno scriverle direttamente! Chi sa come sua madre riferiva a Lucilla le parole di lui, e a lui le parole di Lucilla?

Pensò fors'anco che io dovevo prendere per semplici galanterie le attenzioni usatemi, le sue dolci parole.... Voi ritornaste, ritornò don Francesco; il principe venne più di rado al palazzo.... Mai io sorpresi una parola d'amore a donna Maria; ma poco a poco egli diveniva indifferente per me.

Il re la lusinga tuttavia, e la rattiene afferrandole la fimbria del mantello. Ed ella: Figlio di Puru, serba, deh! serba la tua ragione. Qui ha luogo una scena di galanterie, di sospiri, di oneste repulse, di desidèri, d'astuzie amorose, ma decenti, ecc. ecc.; e tutto finisce con un bacio che l'amante furtivamente stampa sulle labbra all'amata.

Agli sguardi tenevano compagnia dei fiori, dei dolci, dei libri, omaggio dell'adoratore all'adorata. Questa accettava tutte quelle cortesie e galanterie come da un babbo, e diceva spesso: Che buon uomo è quel marchese di Acquafredda! I due amori dell'Ingegnere e del Marchese camminavano, con diversa velocit

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