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Aggiornato: 10 luglio 2025


A Sandro Frascolini la gente gli contava le amanti a dozzine. Tutte le più leggiadre ragazze erano sue innamorate; perfino la bellissima Ottavia, la bellezza regina, si comprometteva per lui, cosa che faceva intisichire la moglie del sindaco: e Lalla ebbe per Sandrino un capriccetto.

Il Frascolini l'aveva soggiogata moralmente e fisicamente; colle carezze e colle botte, colla promessa di sposarla e colla minaccia di piantarla su due piedi se non voleva fare ciò che comandava lui, cioè spiare la signora contessa attentamente e riferire tutto ciò che poteva vedere e sentire.

Ed egli, ormai, s'era lanciato. La Nena, che aveva ascoltato Sandro cogli occhi spalancati, gli confessò che non lo capiva affatto; ma che per quella visita ch'egli voleva fare alla sua padrona, ella si sentiva stringere il cuore. Il Frascolini perdette la pazienza, la strapazzò come un cane e la mandò via.

Il Frascolini non lo insolentiva, e non lo minacciava: soltanto si levava il cappello, e inchinandosi profondamente gli gridava dietro ad alta voce: Mi saluti la signora, reverendo! La Veronica e l'Ottavia incontravano spesso il Frascolini nelle loro passeggiate, ma era tal e quale come se non lo avessero mai conosciuto.

Anche la duchessina era severissima, in fatto di morale e, per un nonnulla, faceva cancellare le giovani dal registro della Scuola Cristiana; ma, per debito di giustizia bisogna anche aggiungere che sapeva dare il buon esempio. In fatti il giovane Frascolini avrebbe perduto subito tutta la protezione della fanciulla soltanto che si fosse lasciato vedere durante il pellegrinaggio.

Ma le cose, intanto, non progredivano; l'amicizia era stazionaria, ci voleva una qualche occasione: e poichè l'occasione non manca mai di venire, quando c'è chi la vuole, così capitò anche al Frascolini, la sera stessa che si maritò la Pierina, la sorella della Nena, l'altra figliuola di Ambrogio. La duchessa d'Eleda, che aveva fatto tenere a battesimo la Nena, fece anche cresimar la Pierina.

Il Frascolini, intanto, duro duro, faceva colazione, sfogliava i giornali, con un gran sussiego, e strapazzava democraticamente il cameriere. Quando ebbe finito e se ne andò via, scoppiarono tutti insieme a gridare pro e contro il nuovo direttore; e si riscaldavano specialmente per quell'occhio che gli mancava.

Il conte Della Valle non ne volle sapere; anzi, disse chiaro al suocero, che un tal passo, disdicevole sempre, nel loro caso particolare, sarebbe stato ancora più sconveniente e indecoroso, e gli lasciò trapelare qualcosa delle strambe impertinenze del Frascolini verso Lalla.

No, no e no! È stata una perfidia troppo grande. Mentre laggiù, a Venezia, chiuso in uno stambugio senz'aria e senza luce, mi logoravo la vita, tu, soddisfatto il tuo capriccio, mi schernivi, e facendo la civetta, la sguaiata coi nobilucci leccati e profumati, preparavi il tuo bel matrimonio!... Maledetta! E il Frascolini gridava sempre più forte, voleva uscire, voleva scendere da quell'altro, schiaffeggiarlo, vendicarsi. Lalla era tanto spaventata dal pericolo serio che correva, da non rilevare nemmeno tutti quegli insulti. Si era lasciata andare in un dirotto pianto, e, buttatasi ginocchioni fra Sandro e l'uscita, lo supplicava di chetarsi, di perdonarle, stringendogli le ginocchia, baciandogli e coprendogli di lacrime le mani rozze e callose. Ma lui non sentiva piet

Il Frascolini lesse ancora l'articolo per suo conto, lentamente, sotto voce, poi stringendo le labbra, concluse: Non c'è malaccio, ma è troppo lungo. Chi lo ha scritto, si capisce, non è del mestiere. Tuttavia, per accontentarvi, non adopreremo le forbici: lo faremo soltanto precedere da due righe di cappello.

Parola Del Giorno

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