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Aggiornato: 17 giugno 2025
Ciò vuol dire essere spergiuri e traditori, ragione di più per farlo morire lentamente e fra i più atroci tormenti. E mia sorella?... Elenka lo ama, e forse più di prima. La faccenda diventa imbarazzante. E che vuoi fare adunque? Fra due o tre giorni Elenka sar
E quella notte, nell'osteria del Mago, prese una sbornia solenne, per affogare, da quell'eroe di Byron che si teneva di essere, la sua rabbia nel vino. Senonchè, tra un bicchiere e l'altro, aveva bisbigliato al Priore, con cui era entrato in molta dimestichezza dopo la faccenda del duello: Forse domani avrò bisogno di te. Che tiro mancino meditava l'Ariberti in quell'ora?
Egli dunque si è deciso a venderla? interruppe Marone con qualche interesse. Sì, ma solamente quando da questa vendita che assai gli duole, egli possa ricavare quel buon profitto onde abbisogna. Bene! Vanardi mi faccia sapere le sue intenzioni; me le dica lei stesso signor Selva se le conosce, ed io guarderò d'aggiustar la faccenda.
Damiano, ferito nel più vivo del cuore, andava meditando vendetta; ben vedeva che, senza farsi ragione da sè, non sarebbe riuscito a nulla: poichè vecchia è la commedia del mondo, ove il vizio titolato e vestito d'oro grida più forte della virtù coperta di poveri panni e senza nome. E poi, superbo com'era dell'onor di suo padre, Damiano repugnava troppo a ripetere il nome di sua sorella in così trista faccenda; e scorgeva la necessit
La faccenda era proceduta di questo modo. Come Alberada mandò nel campo, per lo mezzo del verrettone, la novella che i Longobardi preparavano una sorpresa, quella pergamena da un giovanetto, per ordine del padre lì collocato ad addestrarsi in tutti i travagli della milizia, fu recata a Roberto Guiscardo. Il giovanetto era Boemondo. Roberto senza prendere indugi fa svegliare le sue truppe tenda per tenda con cautela e silenzio; ordina loro tenersi presti a seguire monsignor di Bovino: vestissero le armi quetamente e solleciti, e del ventre per terra restassero ad orecchiare dinnante la tenda. Indi fa svegliare la sua quadriglia di Calabresi, ai quali comanda di seguirlo, strisciando di pancia al suolo, fin sotto le mura; ed un'ultima parte di gente affida al priore. Formava così il piano: di cacciarsi egli nella citt
Da dove è saltato fuori? borbotta Michele certo è uscito dalla casa della contessa. Non c'è dubbio, la casa della contessa è a dieci passi, lui è a venti, e prima non lo aveva veduto. Ad ogni costo vuol sapere come sta la faccenda, e si affretta per raggiungere quell'altro. Capitano! Capitano!... Buon giorno! Oh!... Buon giorno, conte Michele! Dove si corre, se è lecito?...
Faccenda ardua, lo capisco dalla massa di corruzione accumulata tra queste belle e sventurate popolazioni. Infine non disperiamo, giacchè al male si conosce il rimedio, la cui applicazione giunge sovente quando è meno aspettata.
«Io lascio attualmente tutta questa faccenda a mio marito,» soggiunse la Montoni; «ma devo convenire che il signor Valancourt non mi è piaciuto mai, e che non avrei mai dovuto dare il mio consenso. Son debole assai; bene spesso son così buona, che le pene altrui mi rattristano, e la vostra afflizione la vinse sulla mia opinione. Il signor Montoni però mi ha dimostrato con molta chiarezza la follia ch'io faceva, ma non avr
Diploma dato di Parigi a 20 giugno 1282, col quale Carlo principe di Salerno promettea di comporre amichevolmente questa faccenda. Negli archivi del reame di Francia, J. 511. 2. Diploma del 1303, ibid. J. 512. 24, nel quale sono noverati vari debiti di Carlo II con la corte di Francia, e in primo luogo queste 15,000 lire tornesi pagate a 18 giugno decima Ind. 1282. D'Esclot, cap. 101.
Ma perchè, esclamò Paolina con impeto, non dirò io alla servente che tolga di mano a Cecilia questa borsa e gliela porti fino a casa sua?... Non amo che tu rimanga sola, disse Zaeli. M'incarico io di questa faccenda. E prese di mano alla Rigotti il peso leggiero.
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