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Aggiornato: 25 maggio 2025


Bonifacio non aveva dimenticato che i due cardinali della casa Colonna, Jacopo e Pietro, avevano osteggiato la sua elezione, e giurò di umiliare questa potente famiglia. Nel 1297 la ruppe con essa per motivi o pretesti che non importa qui riferire. Ne seguì una crociata del papa contro i Colonna; essi fuggirono dinanzi al suo sdegno; i due cardinali, privati della porpora, si ritirarono a Rieti e Sciarra Colonna, allora capo della famiglia, si recò in Francia, dove Filippo il Bello lo accolse con piacere, poichè egli era in guerra con Bonifacio VIII, che lo aveva scomunicato e dichiarato decaduto dal trono. Egli decise con Sciarra di sorprendere Bonifacio in Anagni, dove si trovava nell'estate del 1303, e di farlo prigioniero; a questo scopo Sciarra si unì a Guglielmo di Nogaret, che godeva la fiducia del sovrano. Furono radunati segretamente trecento cavalieri e maggior numero di fanti, e dopo che Nogaret si fu accampato a Ferentino, con alcune truppe pronte ad ogni evento, Sciarra, nella notte del 7 settembre, uscì dal vicino borgo di Sgurgola. I ghibellini di Anagni, che erano del complotto, gli aprirono le porte; egli assalì il palazzo Gaetani e penetrò nelle stanze del papa. Bonifacio oppose alle violenze sofferte un'eroica dignit

Noi lasciammo quello cent'anni addietro in mano a quel Federigo che l'aveva difeso cosí bene contro al proprio fratello d'Aragona, agli Angioini di Napoli, a Francia, al papa, a Carlo di Valois e ai guelfi neri; e l'aveva avuto per sua vita colla pace del 1303.

Gli aragonesi, rimasti liberi per la pace del 1303 tra i re di Sicilia e di Puglia, formarono fin d'allora una numerosa compagnia, che fu detta con parola araba degli «almogavari»; ma questi non piombarono sull'Italia, furono a guerreggiare, pirateggiare, conquistare e perdersi tra latini e greci dell'imperio orientale.

Diploma dato di Parigi a 20 giugno 1282, col quale Carlo principe di Salerno promettea di comporre amichevolmente questa faccenda. Negli archivi del reame di Francia, J. 511. 2. Diploma del 1303, ibid. J. 512. 24, nel quale sono noverati vari debiti di Carlo II con la corte di Francia, e in primo luogo queste 15,000 lire tornesi pagate a 18 giugno decima Ind. 1282. D'Esclot, cap. 101.

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