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Aggiornato: 29 giugno 2025
In casa al signor Fedele, qualcuno aveva aperto il cuore alle voci di prossimi eventi, e Bianca sentiva una dolce promessa, da quell'aria procellosa che ho detto. Dopo che s'era confidata colla zia dell'amor suo per Giuliano, dicendo che tra l'Alemanno e la morte avrebbe scelta quest'ultima; la povera cieca, consigliatasi con Don Marco, la confortava a persistere nel rifiuto, ma con dolcezza. Il buon prete, ogni volta che lo poteva, dava ad esse novelle di quelle parti, donde rivenivano soldati piemontesi o alemanni feriti, narrando cose dell'altro mondo; e sgomentando i compagni che vi s'avviavano melanconici, come persone che sapessero d'andare a certa morte. Egli e le donne, ne provavano piet
Pensò ai tristi eventi succeduti alle prime dolcezze della vita, alle ultime scosse, alla sua presente situazione in terra straniera, in un castello isolato, circondata da tutti i vizi, esposta a tutte le violenze, e le pareva d'essere illusa da un sogno prodotto dall'immaginazione alterata, nè poteva persuadersi che tanti mali non fossero ideali.
E non essendovi altro a fare, bisognava pure si occupasse in qualche modo fintanto che in Lombardia maturassero quegli eventi, senza di cui qualunque azione sarebbe stata intempestiva e dannosa.
E interroghiamo gli eventi passati, E gli amori, e i dolori, e l'ire, e l'onte; E dai mille fantasimi evocati Attendiam le speranze ed i conforti, Baciando i figli che vedon l'aurora E ripensando ai morti.
«Anselmo,» gli disse il Conte di Caserta, occorrendogli, imperciocchè volle il destino che ritornasse prima di lui; «io ti aspettava.» «Ch'è mai avvenuto di sinistro, Messere?» «Nulla. Manfredi non diffida di noi; non vi smarrite di animo, Anselmo; mostriamo il viso alla fortuna, chè non sono ancora disperati gli eventi. Avete consegnati i dispacci?» «Gli ho consegnati.»
Napoleone desiderava, agognava lo scoppio della guerra. Se voleva serbare Roma al papa, era costretto a procurare almeno Venezia all'Italia. Perciò spingeva il temporeggiante Lamarmora a conchiudere l'alleanza guerresca con la Prussia. Ma la lega italo-prussiana doveva servire solamente come una leva per rovesciare nella guerra la corte prussiana, considerata sempre a Torino e a Parigi come una traccheggiante tuttora irresoluta. Raggiunto lo scopo, la Prussia non avrebbe più potuto tirarsi indietro, e allora l'Italia avrebbe dovuto ritrarsi immantinente dall'alleanza. Napoleone fu a parte del segreto quando l'Austria, poco prima che la guerra rompesse, cercò di spezzare la lega degli avversari con l'offerta della cessione di Venezia. Solo che egli voleva differire l'effettuazione di questo disegno a dopo l'inizio della guerra. Perciò la corte di Torino fin da principio scese in campo senza seria convinzione; giacché, quali si fossero gli eventi, si era sicuri di tenere il premio della vittoria. Dopo le prime avvisaglie in Italia, calcolava Napoleone, l'Austria avrebbe ceduto Venezia, e così avrebbe disimpegnata la sua armata meridionale pel conflitto con la Prussia. Rimasta la Prussia a terra, allora si sarebbe fatta avanti la Francia, sia come salvatrice, sia per aggiustarle il colpo di grazia, in qualunque caso con l'aspettativa di un bottino lauto e facile. Tali erano in sostanza le speranze di Napoleone. E ciò che stupisce di un tal disegno non è la perfidia, è la pietosa imbecillit
Oh! umani eventi! oh! frivole Parvenze d'un istante! Perchè dunque ci esagita Questa febbre incessante? Perchè dunque sussistono Il sepolcro e la culla? Perchè mai tanto fremito Se tutto attende il Nulla?
Il sig. Corsi prima così diligente, di botto diventa trascurato per modo, che solo dopo mezzo mese scrive: certi eventi difficili a spiegarsi per lettera avere trattenuta la nota pratica. Da capo silenzio, e per questa volta di lungo lunghissimo. Dopo 40 giorni, il 28 aprile egli annunzia la rivoluzione fatta, la necessit
Sì, anche questo negozio è andato troppo bene. Credete a me, Collini, troppo bene ogni cosa, e troppo presto. Perciò temo. C'è egli un fato? O gli uomini son liberi, per modo che i più avveduti, i più savi, comandino agli eventi? O tra la loro volont
Saltò giù dalla carrozza egli primo. Per quanto facesse forza a sè stesso, gli eventi del giorno innanzi e quella lunga notte avevano stampato sul suo volto certi segni ch'e' non valeva a nascondere. Si volse all'interno della carrozza e porse a Gina la mano, per invitarla ed aiutarla a scendere. Essa lo guardò spaventata, e con raccapriccio trasse indietro le sue mani e sè stessa.
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