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Aggiornato: 21 giugno 2025
Perchè cotanti guai? mira, Sultana, Che di troppo spavento empi i pensieri; Se da Sangario vien fama non vana Sottrarremo Ottomano a' casi fieri, Che per farti felice alto diletto Sarammi il sangue riversar dal petto.
Quando impareremo noi a tener conto de' tempi presenti, ad esserne grati alla divina Providenza, a non farne stolti, od anche empi piagnistei? E cosí è, che gli ordinamenti di lui durarono gli uni alcuni, altri poi molti secoli, fino al nostro.
Simile qui con simile è sepolto, e i monimenti son più e men caldi». E poi ch’a la man destra si fu vòlto, passammo tra i martìri e li alti spaldi. Inferno · Canto X Ora sen va per un secreto calle, tra ’l muro de la terra e li martìri, lo mio maestro, e io dopo le spalle. «O virtù somma, che per li empi giri mi volvi», cominciai, «com’ a te piace, parlami, e sodisfammi a’ miei disiri.
A questa idea la speranza si fece reale e gagliarda ed empì tutto il cuore d'Alberto, e di un tratto vide aprirsi l'avvenire dinanzi a sè. Si mise al lavoro. Fu allora che Emilia scrisse alla contessa: «non so perchè, ma sento che non è più mio». Aveva torto?
Aveva udito pronunziare il vostro nome dai convitati in modo inquietante, e sapendo che gli uomini i più empi sogliono essere i più superstiziosi, mi decisi a spaventarli, per distoglierli dal nuovo delitto ch'io temeva. Ascoltai attentamente Montoni, e nel luogo più interessante del racconto, ripetei più volte le sue ultime parole. Non avevate timore di essere scoperto?» chiese Emilia.
Qui presa una tazza faccettata di tersissimo cristallo la empì fino al colmo di vino di cipro; e alzandola dicontro alla vivida fiammella delle torcie, sicchè parve l'avesse riempita di fuoco, in questa maniera favellò ad alta voce: O sangue della vite, che cresciuto ai raggi del sole scintilli e gorgogli alle fiammelle della luce come l'anima mia scintillò esultò alla nuova della morte dei miei figli oh! fossi tu il sangue loro maturato al fuoco della mia maledizione, e sparso in olocausto alla mia vendetta, io vorrei bevervi devotamente quanto il vino della Eucarestia; e propinando a Satana, dirgli: «Angiolo del male, prorompi fuori dello inferno; avventati dietro le anime di Felice e di Cristofano miei figliuoli prima che si avvicinino alle porte del paradiso, e rovinale giù nel pianto eterno, e tormentale con i tormenti più atroci, che mai abbia saputo inventare la tua diabolica immaginazione. Che se tu non sapessi trovarne di più, consultami: io confido suggerirti nuovi supplizii, ai quali la tua fantasia non arriva. O Satana! alla tua salute m'inebrio in questo abisso di gioia. Nel mio trionfo trionfa! Adesso, nobili amici e parenti, non ho più bisogno della vostra compagnia; se volete torre commiato da me, siavi concesso; e lascio in potest
Così dissero gli empi, risponde l'abate peritoso: il vero è che morì di gocciola. Ora, siccome Cuno, tra pel favore dello zio, tra per natural talento usava di orgogliosi modi verso tutti i monaci, niuno rispettando, anzi qualcosa garrendoli della troppa lassezza nei doveri religiosi, e si mostrava duro in tutte le opere che con la sua volont
Nelle pagine lunghe, su cui veglia la Storia, Tra le feste d'un giorno, tra una colpa e una gloria, Tra il sovrapporsi assiduo d'un evento a un evento, Dalle viscere umane esce sempre un lamento! Cristo, anch'egli, degl'empi rese il braccio più ardito! E fu il giorno che in croce, per le angoscie sfinito, Gridò un'ultima volta: "Sopportate e tacete!" Gli empi ne profittarono.
CARLO vien poi, che di Gebenna a gli empi Mal soffrir
Nel marzo del 1853 il marito di Donna Cristina morì d’una malattia urinaria, dopo lunghe settimane di spasimi. Egli era un uomo timorato di Dio, casalingo e caritatevole; era capo d’una congrega di possidenti religiosi; leggeva le opere dei teologi, e sapeva sonare su ’l gravicembalo alcune semplici arie di antichi maestri napolitani. Quando venne il viatico, magnifico per numero di ministri e per ricchezza d’arnesi, Anna s’inginocchiò su la porta, e si mise a pregare ad alta voce. La stanza si empì d’un vapor d’incenso, in mezzo a cui il ciborio raggiava e raggiavano i turiboli, oscillando come lampade accese. Si udirono singhiozzi; poi le voci dei ministri, raccomandando l’anima all’Altissimo, si sollevarono. Anna, rapita dalla solennit
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