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Aggiornato: 10 ottobre 2025


La tela calò in fretta, per nascondere un incidente non rammentato dai libri sacri. La signora Elvira, un po' turbata dall'inatteso contrattempo, affrettò la riscossa, facendo anticipare il quadro su cui ella contava di più; il primo incontro di Fausto con Margherita.

La signora parlò ad uno ad uno a tutti i ragazzi e chiese i loro nomi, poi presentò la sua figlia Elvira, che poteva avere l'et

Elisa era fuori di , e invidiava Elvira destinata ad una vita così ricca ed elegante. Carlo avrebbe avuto una gran voglia del velocipede di Alberto, e Vittorio diceva di volersi fabbricare una macchinetta fotografica; il professore gli avea spiegato tanto bene come era fatta, che sperava di riuscirvi.

Un servo li fece entrare subito in una sala, ove per solito si tratteneva donna Elvira. Ella si alzò premurosamente, onde ricevere l'ospite, che le conduceva suo zio. Bruna, vivace, graziosa, donna Elvira piaceva subito, quantunque non bellissima; ed il suo amabile sorriso, la sua voce argentina facevano non si avesse quasi il tempo di notare ciò che eravi di poco corretto ne' suoi tratti.

Tutto lo diceva; i dolci lamenti di lei per la sua freddezza, le rare risposte, i fiori dimenticati, quella dedica appassionata che egli non si era menomamente curato di aggiungere al ritratto, e la taccia di esagerata, nella quale parola Marta rivedeva Alberto tutto intero. Egli non aveva amata neppure Elvira; non ricordava nulla, non aveva capito nulla.

Anche Elvira doveva aver percorso qualche volta quei sentieri, pensando a lui, confidando all'aria e al cielo i suoi sospiri appassionati; e che ne era rimasto? Dove va a finire l'amore, e perchè finisce? La fine è la morte, ma la peggior morte è quella che si sente. Oh! l'orribile tristezza!

(Prima di tutto vi voglio confessare, o signor Giovanni, che quel bianco e carminio di donna Elvira non ha di suo che il denaro che le è costato; ma voglio che voi mi confessiate alla vostra volta esser siffatta la bellezza della sua finzione, che nessuna bellezza simile di volto vero potrebbe competere con essa. Ma che vale ch'io mi dia pensiero di tale inganno, se si sa che nello stesso modo c'inganna la natura? E infatti, quel cielo azzurro che tutti vediamo, non è cielo azzurro.... Peccato che non sia verit

Allora fu assalita dal dubbio che Alberto conservasse quel ritratto in qualche luogo riposto, nel suo scrigno, in un santuario gelosamente nascosto, forse sul suo cuore. Divampò. Certo, quello non era un amore dei soliti; Elvira non si poteva confondere con Giuditta; egli ancorchè più freddamente, doveva però aver amata quella fanciulla e conservato di lei una memoria indelebile.

È vero, è tanto buona, disse Giannina, voglio proprio aiutarti come faceva lei. Elisa pensava invece, che sarebbe toccato a lei ad aiutare la sorella maggiore; ma ciò le dava noia perchè il suo maggior piacere sarebbe stato di far la signora e non pensare che ai divertimenti, come Elvira Guerini.

Il giovine ingegnere rimase alquanto sconcertato dal tuono burlesco della fanciulla, e specialmente dal Lei cerimonioso ch'ella, del resto con ragione, aveva usato parlandogli. Tuttavia egli riprese: La bella Margherita consentirebbe a fare un giro con me? Volentieri rispose Lucilla se la signora Elvira lo permette.

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