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Aggiornato: 10 ottobre 2025


E se l'amore delirante di Elvira non lo aveva infiammato, bisognava proprio credere che egli fosse, al pari della salamandra, insensibile a qualunque fiamma. Non era dunque per esaurimento di passione che mostravasi nemico dei trasporti amorosi; non si trattava di guarire una malattia, di ravvivare un sentimento; ella si trovava davanti ad un nulla assoluto.

E accanto a queste riflessioni un'altra ne sorgeva, più profonda, che avrebbe potuto superficialmente consolarla, ma che invece aggiungeva amarezza ad amarezza. Era questa la persuasione che Alberto non aveva corrisposto all'amore di Elvira.

La signora Elvira lo permise. Vado ella disse a dar le disposizioni perchè sbarazzino questa sala. Intanto passeremo tutti di l

Elvira, dopo aver salutate le amiche, pregò Maria che le leggesse una delle sue belle storie; intanto erano venuti anche don Vincenzo e il professor Damiati, e tutti si sedettero sotto il pergolato con tanto di orecchie attente per non perdere una parola del racconto di Maria.

Questo è meglio certamente; tuttavia vi sono persone che preferiscono nomi di fantasia: Ida, Olimpia, Elvira... Ti piace Elvira? più, meno degli altri; poca importanza al nome. Non mi sono mai informato come ti chiamavi tu, lo seppi da te stessa.

Sette od otto, non saprei. E la maestra precedente? Conobbi anche quella. Si chiamava Elvira? Ma!... Elvira, come? La parentela la ignoro. Era giovane? Abbastanza. Bella? Una morettina, sa, di quelle morettine con gli occhi neri e coi denti bianchi, delle quali non si può mai dire che sieno assolutamente belle assolutamente brutte. L'ha conosciuta molto? Oh! dir molto sarebbe troppo.

Dopo un movimento di dispetto, gettò questa lettera in un canto. Il suo interesse era per le prime, per quella Elvira appassionata che non nascondeva il suo nome, che lo ostentava invece nella franchezza prepotente del vero amore. Adagino, con pazienza, riusciva a metterle insieme, le mani frattanto le tremavano e la sua testa era in fiamme.

Al tuo ritratto ho fatto un sacchettino di seta, vi ho unito il garofano rosso che mi hai dato la prima volta che ci siamo visti e porto questo con me, su di me =Elvira=. Marta aveva cercato, avidamente, il ritratto di Elvira. Non era insieme alle lettere, come non era unito alle ardenti parole della dedica; altro chiudeva la cassa che potesse avere rapporti con Elvira.

La contessa Matilde non leggeva. Appunto pochi momenti innanzi aveva deposto il libro, aperto alla pagina di Consalvo, a cui consola la triste agonia il primo bacio di Elvira. Col capo arrovesciato sulla soffice spalliera tondeggiante del sof

Oh! diss'ella. Finalmente si fa vedere, signor Arconti. Poi soggiunse, rivolta alla signora Elvira. Questo è l'uomo selvaggio, l'orso bianco della Norvegia. Vive gran parte dell'anno sotto terra, fugge la luce e il consorzio civile.

Parola Del Giorno

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