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Aggiornato: 8 giugno 2025


Ho da vendicare Elenka e la frustata che tu mi hai dato in volto e di più ho da far mia quell'almea che tanto mi abborre. Ti schianterò il cuore in modo tale che non abbia a guarire mai più!... Tese l'orecchio: non si udiva che il riso smodato delle iene che vagavano sulle rive del Nilo cercando cadaveri e il sibilo del vento che scuoteva i rami dei tamarindi e le foglie delle palme.

Non muoverti, gli disse Abd-el-Kerim gravemente. Che ti salta in capo? chiese il basci-bozuk irritato. Non muoverti, ti ripeto. È forse la tua amante? Il greco si levò coi capelli irti, guardando fissamente l'arabo. Tua amante! esclamò con voce strozzata. Ed Elenka? E mia sorella? Non aver paura, Notis, disse Abd-el-Kerim, pacatamente.

Io veniva a questa volta per recarmi al campo d'Hossanieh colla speranza di trovarti e di riannodare l'amore che in un momento di follia spezzasti. Un beduino mi narrò come passando di qui avesse udito dei gemiti e m'affrettai a discendere. Vengo a liberarti non per vendicarmi. Taci, Elenka, taci, disse l'arabo con impeto selvaggio.

Quella voce ferì il cuore di Elenka. Abd-el-Kerim, diss'ella. Chi mi chiama? Chi mi cerca quaggiù in questa tomba? continuò l'arabo con trasporto feroce che la eco rendeva doppiamente cupo. Non mi riconosci più adunque? Vi rispose un brontolio lungo simile a quello di una belva irritata. Guardami in volto, Abd-el-Kerim, guardami bene. Chi sei? domandò l'arabo facendo uno sforzo per alzarsi.

E Abd-el-Kerim, l'hai dimenticato? Abd-el-Kerim! esclamò Elenka con aria cupa. Che faresti di questo traditore se lo avessi in tua mano? Non lo so... Dove si trova egli? In un posto sicuro. Elenka lo guardò con sorpresa. È forse vicino? domandò con viva emozione. Sta sotto i nostri piedi. Morto forse!... esclamò ella, dando indietro, spaventata. Notis!... Non ancora. Dov'è, dimmi Notis, dov'è?

Il povero arabo sentivasi tutto scombussolato dagli avvenimenti della notte e come ammalato. Una terribile lotta fervevagli nel cuore, lotta gigantesca nella quale si cozzavano furiosamente due passioni egualmente grandi: l'amore per la bella Elenka alla quale gli aveva giurato fedelt

Sai chi era quell'uomo che ti giurava eterno amore? chiese egli, affettando la massima calma. So che si chiama Abd-el-Kerim il prode, e ciò mi basta. Ti dirò allora che quell'uomo è promesso a una donna, che questa donna, che trovasi presentemente a Chartum, si chiama Elenka, e che Elenka è mia sorella! Tu menti! esclamò l'almea, saltando innanzi come una leonessa ferita.

Nel mentre la vendicativa Elenka poneva in esecuzione la mostruosa vendetta contro la rivale. Abd-el-Kerim languiva negli umidi sotterranei delle ruine di El-Garch. L'infelice, da che aveva avuto la visita dell'antica sua fidanzata, e da che aveva udito le sue minaccie e i suoi propositi di vendetta, non aveva avuto più pace.

Elenka, si avvicinò alla rivale, con un violento strappo le lacerò la ricca farda trapunta in oro e l'habbaras di seta azzurrina che la copriva, e su quelle carni bronzine e vellutate applicò un furioso colpo di corbach che tracciò una riga violacea.

Continua a seguirlo e a sorvegliarlo. Andasse anche il capo al mondo, Elenka mi ha giurato che lo accompagner

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