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Aggiornato: 24 giugno 2025
Vittorio Emanuele III re del comune Dora, Berretta III gran proposto dell'Olona, Manin II doge di Venezia, Libeny II governatore di Vienna, Camillo Ugo presidente di Parigi, Carlo Bixio borgomastro di Genova, non sono che mandatarii del popolo, eletti per voto universale, incaricati di presiedere il Consesso degli Anziani o Padri di famiglia nelle adunanze Comunali.
In un piccolo villaggio sulla Dora una giovine abbigliata alla campagnola si affatica a trarre sulle deboli spalle un grave fascio di legna; la sua fisionomia è dolcissima, i suoi capelli sono biondi, il suo aspetto non par nulla quello di persona nata in un villaggio; le maniere poi contrastano coll'abito, siccome colle laboriose operazioni contrasta la gentile morbidezza e bianchezza delle sue mani.
Suo mandato era, guardare il Po da Brusasco a Gabbiano, difendere la strada militare Casale-Torino, e chiudere gli intervalli esistenti tra la divisione Cialdini che guardava la Dora Baltea, e le batterie di Casale che proteggevano più a mezzogiorno i passi del Po.
Ma egli aveva lavorato per la gloria, la qual cosa vuol dire che non aveva buscato un soldo. E per giunta alla derrata, quel po' di gloria gli fruttò noie e grattacapi a bizzeffe. La Dora aveva detto corna del lavoro, e con parole di superbo dispregio, che a lui parve eccedessero i termini assegnati alla critica onesta.
Il gruppo del Gran Paradiso, fra la Valle della Dora Baltea e la Valle dell'Orco, è costituito da un'ellissoide o nocciolo interno di gneiss centrale, rivestito tutt'intorno dalla numerosa famiglia di rocce appartenenti all'arcaico superiore o zona delle pietre verdi.
Donna, se di mia scorta il Ciel ti priva, Cresci l'unico erede; indi lontano Fuggi, e di Rodi il precipizio schiva, Ben certo a i guardi del giudicio umano; Italia cerca, e de la Dora in riva Riposa il piè su l'ammirabil piano, Ove sotto buon scettro a ciascuna ora Il valor cresce e la virtù s'onora.
La punta del Monte Marzo, sulla quale io feci le esperienze del 1883, si trova appunto in queste condizioni, poichè il contrafforte che chiude la Val d'Aosta a destra della Dora, di cui il Monte Marzo fa parte, è quasi di continuo esposto ai venti, e le nubi vi fanno dimora abituale.
Quanto ai colleghi del giornale La Dora, zitti e buci che non parea il fatto loro. Ma qui bisogna dir tutto; Ariberto da principio non aveva mandato loro il volume. Si era pentito, ma tardi; il male era fatto. Intanto, ogni due giorni regolarmente andava a pigliar lingua dai signori librai, che gli davano regolarmente le più sconsolanti notizie.
Ma non ha visto Torino chi non ha visto i suoi sobborghi, ciascuno dei quali ha un carattere suo proprio, non abbastanza osservato, forse, neppure dagli stessi Torinesi. C'è da fare un giro curiosissimo, partendo da San Salvario, e andando su per l'antica piazza d'Armi e per il Borgo San Donato, fino a Borgo Dora. Il Borgo San Salvario è una specie di piccola «city» di Torino, dalle grandi case annerite, velato dai nuvoli di fumo della grande stazione della strada ferrata, che lo riempie tutto del suo respiro affannoso, del frastuono metallico della sua vita rude, affrettata e senza riposo; una piccola citt
Tu, de' cui raggi luminosi, ardenti Più che Gange del sol gode la Dora, Come oggi Rodi afflitta, i suoi tormenti Ti metta in cor Gerusalemme ancora; Oh che loda! oh che pregio appo le genti Per cui la croce del gran Dio s'adora, Se col valor de la tua nobil spada Al bramato Giordan s'apre la strada?
Parola Del Giorno
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