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Aggiornato: 10 giugno 2025
Le presentiamo, caro Don Pietro, il signor conte Gino Malatesti, di Modena. Egli ha voluto dirci il suo nome, ed abbiamo saputo nel medesimo tempo che egli, per causa d'opinioni politiche, è stato mandato a confine in Querciola. Brutto paese! esclamò Don Pietro. Perchè non alle Vaie? Ma sì! ribattè il signor Francesco. Glielo domandi un po' Lei. Perchè non alle Vaie?
82 Fugge il populo in rotta, che non scorge chi questa gente sia, né che domandi; ma poi ch'uno ed un altro pur s'accorge all'abito e al parlar, che son Selandi, chiede lor pace, e il foglio bianco porge; e dice al capitan che gli comandi, e dar gli vuol contro i Frisoni aiuto, che 'l suo duca in prigion gli han ritenuto.
Paolo! era la sola rimostranza dolorosa. Mia cara, che vuoi capire tu? Quando piace a te, è segnale di ignobile corbelleria. E allora, perchè leggi a me? Così, per sfogare: niente altro. Perchè mi domandi il giudizio? Perchè gli scrittori sono delle bestie inconcludenti, deboli e vigliacche esclamava lui, nella brutalit
FANNIO. Or prepariamoci a tornarvi. LIDIO femina. Certo, Fannio, tu se' fuor di te. Tu promesso hai a Ruffo che noi ci torneremo; e non so come vuoi che vada questo fatto. FANNIO. Perché? LIDIO femina. Me ne domandi? Scempio! come se tu non sapessi ch'io son femina! FANNIO. E poi? LIDIO femina. E poi, dice!
Eccolo dunque; ci sono delle scene che mi piacciono; pensieri nobilissimi, e taluni anche nuovi; passi lirici stupendi. Ma non mi finisce la scuola, che ti conduce all'esagerato ed al falso. Dove sei tu, proprio tu, colla tua limpida vena e col tuo ardore giovanile, va bene; dov'è la scuola, colle sue ampolle, coi suoi ghirigori, colle sue nebbie, va male. Scusa, sai; ma tu mi domandi schiettezza, ed io ti servo a misura di carbone. Alle corte, se vuoi stampare, f
Gli amici di mio padre sono venuti a condolersi con noi e nel tempo stesso hanno passato in rivista i nostri bei mobili, gli armadi colmi di biancheria, per dar loro un bel prezzo e dividerseli dietro uno sborso insignificante, valevole appena a far fronte alle spese d'urgenza. E domandi come io possa credere cattiva la gente?... i creditori di mio padre facendo il panegirico del martire, come lo hanno chiamato, hanno spogliato me e mia madre per salvare loro stessi: ho veduto portar via il mio pianoforte dal padre d'una mia amica, la quale, lieta della combinazione, si è data subito a studiare la musica, nè mi ha più guardata in viso! e vi meravigliate, Paolina, che in tanto rovescio di fortuna, in tanta crudelt
FLAMMINIO. Va' adesso: e, caso che ancor fusse in casa d'Isabella, aspettalo fin che gli esca e fallo poi venir subito. CRIVELLO. Oh! Che saprò io se v'è o se non v'è? volete forse ch'io ne domandi alla casa di lei? FLAMMINIO. Mira che asino! Parti che cotesto stesse bene? Credelo a me ch'io non ho servidore in casa che vaglia un pane altro che Fabio.
e però ch’io mi sia e perch’ io paia più gaudïoso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi ’l vero; ché i minori e ’ grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perché ’l sacro amore in che io veglio con perpetüa vista e che m’asseta di dolce disïar, s’adempia meglio,
Una voce esclamò: «Benezet, dammi ascolto, perchè io sono Gesù Cristo!» Il ragazzo spaventato rispose: «Dove sei, o Signore, e che cosa domandi da me?» «Non aver paura, lascia pure pascolare le tue pecore, scendi al Rodano e fabbricavi sopra un ponte». «Signore io non so dove sia il Rodano; sono un povero ragazzo, non ho che tre soldi in tasca, come vuoi che io possa costruire un ponte su quel fiume?» La voce replicò: «Fa quanto ti ho detto, poichè io so dove e come dovrai costruire il ponte». Il piccolo pastore scese dal monte piangendo, abbandonò il gregge, ed incontrò un pellegrino che camminava appoggiato al suo bordone, il quale gli disse: «Figliuolo mio Benezet, seguimi al luogo dove dovrai costruire il ponte.» Allorquando arrivarono al fiume e il ragazzo vide le acque di questo, ampie, rapide, profonde, prese a piangere più amaramente, se non che il pellegrino lo confortò, gli ordinò di salire in una barca, di scendere ad Avignone, di presentarsi al vescovo, e di partecipargli l'incarico che gli era stato affidato.
90 E quando a Clodion dormire incresca solo alla frasca, e compagnia domandi, una giovane ho meco bella e fresca, non però di bellezze così grandi. Questa sarò contento che fuor esca, e ch'ubbidisca a tutti i suoi comandi; ma la più bella mi par dritto e giusto che stia con quel di noi ch'è più robusto.
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