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Aggiornato: 1 giugno 2025
A rettificare le inesatte dicerie che si sparsero sul mio conto, e ad agevolare il cómpito de' miei futuri biografi, narrerò qui sfacciatamente e colla maggior schiettezza, quale è stata la mia carriera di cantante. Prima di produrmi sulle scene, io aveva studiato o finto di studiare a Pavia, sotto la direzione di un maestro Valentini, i primi rudimenti della musica; quindi, nell'Istituto Tadini di Lovere, avevo appreso a raschiare di mal garbo il contrabasso, e a vociare nelle chiese della provincia Bergamasca i motetti del Mayr e del Bonari. I miei esperimenti musicali si chiusero a Lovere con una farsa abbastanza comica, vale a dire con un grottesco concerto da me organizzato nella gran sala dello Stabilimento Tadini nel luglio del 1845. A tale concerto fa allusione il Donizetti in una sua lettera alla signora Basoni, inserita nell'epistolario stampato in appendice a quell'interessante volume di Notizie e Documenti che fu edito a Bergamo nel settembre del 1875, Gli abitanti di Lovere non hanno ancora obliato quella esecuzione, alla quale presero parte tre cantori girovaghi da piazza, da me reclutati a Brescia e presentati al mio buon pubblico quali artisti di cartello. Quella notte corsero delle sassate per le vie. Da Lovere passai a Milano, dove attesi a darmi buon tempo in compagnia delle più matte brigate; ma al cominciare del verno, presi risolutamente il partito di sfidare i cimenti della scena e segnai un contratto di cinque anni coll'impresario Boracchi in qualit
Le brevi e presto spente polemiche sollevate in quel momento, dimostrarono che quanto scrivevo riusciva per molti nuovo. Ho creduto mio dovere d'offrire i più ampi particolari, di non attenermi più alla semplice esposizione delle mie osservazioni personali, ma dimostrare, con la maggiore larghezza di prove, fatti e documenti, la verit
«Fra i documenti sequestrati, fu ritenuto uno dei più impressionanti di quella cospirazione una specie di discorso sedizioso che si voleva fosse stato preparato per una riunione di ribelli, e che fu trovato nella tasca di uno degli arrestati.»
Dopo il periodo dei Crescenzi, si parla raramente di Nomentum nei documenti della storia di Roma; esso è chiamato Castrum Nomentane, donde il nome Mentana o La Mentana. Gi
E allora, riprese, verrò io stesso a cercar in casa vostra que' documenti.
Marco invece era troppo eccitato quella sera per aver sonno. Aprì la cassetta della scrivania nella quale doveva riporre i documenti di famiglia che aveva riportati. Pose la sua fede di battesimo in una busta con quelle de' suoi fratelli e d'una sorella. Erano stati quattro, ed ora si trovava solo.
Le sue corrispondenze facevano ridere, e questo fu un vero successo, per la stagione di carnevale. Quando venne la quaresima, volle che i suoi lettori facessero un poco di penitenza, e allora andò a spolverare gli antichi documenti degli archivi, e le pergamene tarlate, e si mise a parlare di storia. I suoi lettori si addormentavano col giornale in mano negli angoli dei caffè.
Non valse che io dimostrassi che le accuse si fondavano sopra documenti ridicoli come il trattato di Bisacquino, o infami come il firmatissimo; che lo stesso Procuratore del Re, costatando la lunga lotta in seno del Comitato dei Fasci alla vigilia della proclamazione dello Stato d'assedio, escludeva implicitamente l'azione dello stesso Comitato e dell'on.
Venne forse l'ordine di arresto da Palermo dove nelle perquisizioni ai membri del Comitato Centrale dei Fasci si erano per avventura trovati documenti compromettenti pel Curatolo? Niente affatto. È l'Ispettore Rinaldi che ci d
I pochi documenti che si hanno attestano come nel 1669 [Documento LXI], in seguito a spedizione nella Persia di Antonio Doni, quello sh
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