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Aggiornato: 25 giugno 2025
Per questo, e per altro ancora, zia, rispose un po' imbrogliato il marinajo. Ella lo interruppe. Vi credeva disgustato meco. Perchè? Dacchè Gabriella è sparita, non vi ho più veduto quasi. Oh sono sempre stato in viaggio.... Ed egli si arrestò fissando un istante sua zia, indi: Ho offerto nuovamente a Gabriella di sposarla. Voi siete sempre generoso, mio buon Marco.
All'ultima adunque per oggi. Sono due medici primari di Costantinopoli, d'origine italiana, specialisti in Psichiatria. Mi vorrebbero socio nella erezione di una grandiosa fabbrica di ultimo modello, capace per mille pazzi, puramente maschile, e concorrendo io col capitale di mezzo milione, ad interesse certo del 7 p. O|O, mi farebbero patrono benemerito a vita oltre all'interesse di cui sopra. Veramente, pensò Alfredo, disgustato, non si dovrebbe rispondere a questa lettera perocchè con molta probabilit
Il capitano era un padre di famiglia che esercitava il suo tristo mestiere per dar del pane ai figliuoli, bravo uomo, compito, avendo un fratello capo di ripartimento al ministero del Culto, disgustato delle sue funzioni, agendo male, pensando bene. Il capitano Taffa si mostrò pieno di attenzioni per le due signore e cordialissimo verso il prete.
Giuseppe Mazzini non avendo potuto ottenere per via di conati, a vero dire, non civili nè giusti che il governo provvisorio imponesse tirannicamente la repubblica in Toscana se ne andò a Roma senza essersi fatto tra noi nuovi amici, e disgustato parecchi dei vecchi.
Il giovane principe... e si arrestò come disgustato... Indi: ha sposato da quasi due mesi donna Maria, una delle sorelle del duca. Vedo. Voi, Dal Pozzo, continuò il cavaliere, dite pure a Federico che alloggiate in mia casa, e che vi narrai in qual modo io l'ho ritrovato e la storia di suo padre, ma tacetegli di quanto mi raccontaste dell'amore di donna Livia per lui.
La mattina dell'ottavo, triste, irritato, disgustato del mio passato e del mio presente, con un profondo tedio nell'anima, ripresi alla stazione di Porta Nuova il treno per Milano. Giunsi a Milano il 30 agosto a mezzodì, con un caldo soffocante, un sole infuocato. Nello stato d'animo in cui mi trovavo non potevo sopportare il pensiero di accogliere il tranquillo benvenuto di mia moglie.
Il barone Samuele Hospenthal che un potage troppo sugoso aveva reso più disgustato e più svogliato del solito, da una settimana non usciva dalla sua camera se non per muovere quei dugento o trecento passi cadenzati, che gli erano necessari per digerire la sua acqua di Vichy. Il resto della giornata lo passava rinchiuso a scorrere una quantit
Esaminava a minuto ogni atto, quasi ogni pensier suo, se mai potesse averlo in qualche maniera disgustato, e non trovandosi in colpa si accorava, piangeva. Allora confessava a sè stessa di amarlo; allora chiamava crudele lui, che più non la ricambiasse di altrettanto affetto.
Questo biglietto così asciutto il giovane lo aveva scritto subito dopo quello destinato per donna Livia, tormentato da mille sospetti. Era il duca? Era Camilla che aveva teso il laccio?... Non lo sapeva.... Ma era disgustato di tutto; tanto disgustato, che per quel giorno gli sarebbe stato impossibile ritornare al palazzo degli Alberi.
Quando ritornaste ferito da Lepanto respirai; potei avvicinarmi a voi; le mie cure, il vostro abbattimento fisico, le vostre preoccupazioni, di cui qui compresi il motivo nell'udire il nome di donna Livia, mi ajutarono.... Tacete! Tacete! esclamò disgustato il giovane. Ditemi soltanto dov'è questo mio fratello, di cui parla mio padre.
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