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Della cui opinione si dirá nella seconda parte, e allora si fará chiaro come con ragione vi sia questo in Napoli, dechiarando donde procede il poco e nullo introito, dove corra l'esito, senza che il cambio alto o basso sia in considerazione alcuna.

SIMBOLO. Per questo non deve mai il padrone trattare i suoi fatti dinanzi a' servi, i quali, quando non vi nocciono per malignitá, almeno vi nocciono per ignoranza. DON IGNAZIO. Non so che farmi, son rovinato del tutto; m'ha posto in un garbuglio che non so come distaccarmene: andrá il conte al mio zio, dirá che l'ha trattato don Flaminio e che io ne sia contentissimo, effettuará il negozio.

Ma ella giunse a piú perfezione nella Magno-Grecia che in Etruria e in Italia, ed a piú grandezza nella Grecia propria che nella Magno-Grecia; onde, anziché dirla arte etrusca od itala, od anche italo-greca, ogni spregiudicato la dirá francamente e principalmente arte greca.

Poi informaremo Alessandro del tutto e lo mandaremo a Filigenio per lo schiavo: ei gridará e gli dirá ingiurie. Alessandro gli dirá che è figlio di un gran signore; e che non s'accordi, se non gli cava di mano almen trecento scudi.

E però egli primieramente dalla sua puerizia nella patria si diede agli studi liberali, e in quegli maravigliosamente s'avanzò; percioché, oltre alla prima arte, fu, secondo che appresso si dirá, maraviglioso loico, e seppe retorica, come nelle sue opere appare assai bene; e, percioché nella presente opera appare lui essere stato astrolago, e quello esser non si può senza arismetrica e geometria, estimo lui similemente in queste arti essere stato ammaestrato.

La zecca di Venezia ha fatto molte volte guadagni considerabili sul zecchino in Levante, non perché ella ne' suoi Stati lo valutasse piú del dovere, ma perché piú del dovere lo stimavano le altre nazioni meno politiche; e, quando una zecca ha tali cognizioni, non fa male a valersene, ma ci vorrebbono molte cautele, che sono poco avvertite. Di che si dirá qui avanti. Regola seconda.

LELIA. Io non voglio pensare al mal prima che venga. Quando cotesto fusse, ci pensarei e risolvereimi. CLEMENZIA. Che dirá la gente, quando questa cosa si sappia, cattivella che tu sei? LELIA. Chi lo dirá, se non lo dici tu? CLEMENZIA. E questo perché? LELIA. Ti dirò. Flamminio, com'io ti dissi poco fa, è innamorato d'Isabella Foiani e spesso spesso mi manda a lei con lettere e con imbasciate.

E perché forse dirá qualcuno che non si potranno fare cosí intelligibili tutte le suddette note su le monete minute o di minori valori, cioè da sei quattrini in giú l'una, come su le grandi; a questo dico che i prencipi si potrebbono contentare che su le dette minute vi fossero impresse solamente le note del valore e della lega, o almeno quelle della lega, perché da queste facilmente si conoscerebbe anco col mezo del peso il loro valore.

Chi Enea fosse, ancora che a molti sia noto, nondimeno piú distesamente si dirá appresso nel quarto canto di questo libro, e però, quanto è al presente, basti quello che detto n'è.

E in quel tempo produce mirabilmente il suo effetto, quando per la vigilanza del prencipe non si è permesso causare alcun disordine nel suo Stato, contrario a quella disposizione; ché, quando vi è causato disordine, tanto piú si rende la provisione difficile, particolarmente essendo il disordine potente e invecchiato, che non sempre è possibile o presentaneo il rimedio, benché si conosca la causa, se bene il contrario abbia parso al detto De Santis, come si dirá appresso.