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Aggiornato: 21 giugno 2025
Ve lo dirò io; ripigliò il giornalista. Damocle era un cortigiano di Dionigi il vecchio, tiranno di Siracusa, detto il vecchio perchè fu padre di Dionigi il giovane. Questo Dionigi il vecchio era un tiranno arguto, come potrete sincerarvene dal tiro che fece a Damocle, suo cortigiano, il quale lo andava celebrando per la sua felicit
Davvero signora, le diceva un altro men riservato del primo, se siete corsa fra noi per ricovrarvi avete scelto benissimo il luogo; e, per s. Dionigi, non sar
«Dunque.... come io diceva.... questo è quanto, signor mio,» rispose smarrito il Maestro, quasi che avesse perduto il cammino; «Monsignor sì.... mi ricordo che andò proprio in questo modo.... se mi pare un minuto!... Vedete.... cominciammo a venire in disputa sul vino, e Guasparrino, che n'è troppo bene provveduto, ne fece portare di molte sorte, e tutte preziose, e cominciammo a fare brindisi: Evviva San Dionigi! dissi io, e bevvi Bordò. Evviva Mongioia! rispose Guasparrino, e bevve Borgogna: e poi, viva Santa Genevieva! e l'Orifiamma! e Luigi il Santo! e voi, Monsignore! e per voi tornammo alla solita disputa, ch'ei voleva ch'io portassi la salute col vino toscano dei cento anni, ed io colla Sciampagna: alla fine ci accordammo che ognuno bevesse qual più gli piaceva; e così fu fatto. Allora come portava il discorso, Guasparrino mi domandò: È egli ben vero, bel compare, che tra poco il nostro Signore stia per andare al conquisto di Napoli? Sì bene. E voi, mio bel compare, condurrete la vostra galera alla impresa? Sì bene, perchè qual sente amore il Provenzale? Buona spada, buon vino, e bella dama. Se muoio, fatemi dire una messa, Guasparrino, qui presso al monastero dei Cordiglieri; se vivo, berremo al ritorno del vino di Sicilia. Compare, risposemi allora Guasparrino, ponete mente al mio discorso: voi sapete ch'io sono troppo ricco mercante, e cogli anni giunto a tale et
«Amici!» Carlo gridò ai galeotti «io non so come a gente quale voi siete, assuefatta a trarre la vita sul mare, siasi cacciata addosso così grande paura. Siete voi femminette che per nulla si disperano, come se fosse sopraggiunta la fine del mondo? Vergogna! Ben altre tempeste abbiamo superato, ben altri pericoli, e con l'aiuto prima di Dio, e poi di Santo Dionigi, supereremo anche questo. Non vedete che la negligenza vostra vi perde, e che così vi date voi stessi in balía della morte? Pensate che un giorno dovrete rendere conto di avere sprecato così le anime vostre. Difendete la vostra vita, che da questo momento noi affranchiamo; avvertite, che se molto dobbiamo fare per essa, moltissimo dobbiamo tentare per la conservazione della libert
Di Torse Oberto, Claudio, Ugo e Dionigi mandar lo spirto fuor col sangue caldo; e presso a questi, quattro da Parigi, Gualtiero, Satallone, Odo ed Ambaldo, ed altri molti: ed io non saprei come di tutti nominar la patria e il nome. 126 La turba dietro a Rodomonte presta le scale appoggia, e monta in più d'un loco. Quivi non fanno i Parigin più testa; che la prima difesa lor val poco.
Quindici miglia è lungi da Parigi: si vedeva e pareva quasi vicino un miglio il campanil di San Dionigi; ma e' cavai non potean piú far cammino, e non c'è tempo di scusa o litigi, ché bisognava o crepare o mangiare, donde fu forza a un'osteria l'andare. E per far quell'avanzo della strada gagliardemente e giunger con fracasso, a' suoi rozzoni ogni momento biada e fieno e biada fa gettare a basso.
Non sono però queste tre sole le materie, che hanno usato ed ancor oggidí usano in qualche parte del mondo per moneta; conciosiacché e di ferro e di stagno, e d'altre materie fuori anche de' metalli, s'ha valso e vale tuttora a questo fine l'industria umana. Dionigi tiranno di Siracusa e li romani stessi ne hanno fatte di piombo e di stagno, benché dipoi proibite per legge .
«Sarebbe questo un errore dei miei occhi? m'ingannasse il mio desiderio?» esclamò Carlo, fregandosi le palpebre per meglio vedere, «o questa è la mia diletta bandiera? azzurra è certo.... no.... sì. Così Santo Dionigi mi facesse la grazia che fossero le mie galere, come ella è veramente azzurra!
«Ma nostro figlio visse, o signore, a dispetto del padre Dionigi. Il padre Dionigi?» disse Sant'Aubert, il quale ascoltava con attenzione tutti i racconti del buon vecchio; «noi siam dunque vicini ad un convento? Sì, signore, il convento di Santa Chiara è poco distante da noi; esso è sulla riva del mare.
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