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Aggiornato: 5 giugno 2025


Perciocché, insomma, di nobili o grandi ne son sempre dappertutto; e il popolo che ne caccia, non li caccia ma li muta; ed ogni mutazione non fa, oltre il mal dell'invidia, se non diminuire le forze morali, materiali e personali delle cittá.

Non avendo il Fossano mai osato metterlo a parte dell'orribile sua sventura, e avendo anzi coll'assicurarlo che la Valenzia era in buonissimo stato, fatto dileguare dalla mente di lui quel dubbio orrendo che vi s'era messo per le ingannevoli parole del Malumbra, il Candiano era d'un umore così ingenuo, così gaio, così affabile, che tutti se ne consolavano pensando che sarebbe stato il doge colui nel quale, anche gli occhi acutissimi dell'invidia, non avrebbero potuto trovare una pecca.

Ugolino Gonzaga si struggeva di rancore, vedendo un maestruncolo del villaggio salire più in alto di lui, che credeva di rappresentare la scienza medica colla scatola delle pillole, e non poteva rassegnarsi che il sillabario avesse soperchiato la terapeutica. Esso faceva la parte dell'invidia.

La tragedia non era punto rappresentabile. Ci entravano quarantacinque interlocutori, tra i quali otto o dieci personaggi fantastici. Bisogna stamparla, disse Valerga, affermare la scuola. Si poteva non farla, contentarsi d'immaginarla e di contemplarla nella propria mente, l'unico teatro in cui non ci siano spettatori viziati da un cattivo sistema, o ròsi dal canchero dell'invidia; ma adesso che è scritta, bisogna metterla fuori, gettarla come una palla rovente nel campo nemico. Non c'è tutto fior di farina; qua e l

e se questo richiamo è da Natura, quel mormorio di Plebi ancor lontano e pur tenace, ch'accenna al migliore, non è Natura? Dove vanno, a che tendon le Coorti? Sta, sta, Figura mia forte e gagliarda, tra il battagliar dell'Ira e dell'Invidia, miracolosa: sta, Donna, a cui l'olivo fa corona, scettro o spada brandisce la destra, Tu sai a che ne guidi e l

Se non che, si era frattanto venuta a formare nel popolo francese una generale disposizione di animo, profonda, piena di conseguenze, che noi tedeschi non consideravamo abbastanza nella sua schiettezza. Quella medesima venefica passione dell'invidia, che noi così spesso abbiamo rilevata nell'odio di classe della più antica storia francese e nel fanatismo di eguaglianza della nuova, esercitava anche adesso e sempre la sua azione nella politica estera dei francesi. Questo popolo aveva sempre il bisogno di odiare comunque un altro popolo dal profondo del cuore; e, se vogliamo prestar fede agli storici francesi, una nazione che si consacra a cotesta passione soave, è torturata perennemente dal rovello di un'ambizione sterminata. L'odio antico contro l'Inghilterra, che il secondo impero aveva smorzato, si rovesciò ora con selvaggia impetuosit

Varie ragioni spinsero Napoleone I a realizzare compiutamente quel sogno dell'invidia che si chiama eguaglianza. Il borghese arrivato vedeva necessariamente negli stati privilegiati del tempo antico i suoi nemici irreconciliabili. Nei momenti di debolezza si sentiva piacevolmente lusingato, quando un cortigiano gli parlava dell'antichissima nobilt

E siccome in fatto di libri è uso nostro di manifestare senza velo la nostra opinione, qualunque sia, massimamente se crediamo di parlare a scrittori d'ingegno, il di cui amor proprio non confonda i consigli della critica co' morsi dell'invidia, cosí diciamo con onesta sinceritá all'autore della Narcisa che l'insieme del suo romanzo non ci contenta.

Non v'era in queste parole neppur l'ombra del rammarico, dell'ira o dell'invidia; nessun lampo di desideri assopiti, nessuna puntura di vanit

Conviene però ritenere (tanto è terribile il suesposto quadro dell'Invidia) che al tempo di Ovidio (ieri l'altro) vi fossero degli invidiosi colossali, e noi non dovremmo esagerare in confronto della signorina Linosi, che avr

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