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Aggiornato: 14 giugno 2025


Il libro è stato criticato soltanto in Francia, perchè la vostra sapiente opera è intervenuta subito a impedire che fosse criticato in Italia, e il fine del libro e le intenzioni dell'autore sono così sintetizzati in questa Chronique de la France du Nord, in un articolo a firma di Arturo Maquaire, nome che non appartiene alla letteratura europea, ma che appartiene alla letteratura francese: «Mafarka è la volont

Anche la forma è generalmente buona. «..... Sotto la Croce, non ostante difetti parziali, è sempre un romanzo di merito e di merito grande.» «...Questo romanzo segna un gran progresso sui precedenti lavori dell'Autore che è giovanissimo. «Il libro si legge con interesse, non per curiosit

Il quale, se, come ho accennato, non è di facile lettura, è poi tale perchè, nell'intenzione dell'autore, non è destinato al volgo dei lettori. Nel grottesco s'adombra qualche aristocrazia; nel crudele, qualche idealit

Nell'Innocente, per quanto sia visibile l'intento dell'autore, l'illusione non si produce una sola volta. C'è il fantasma d'un personaggio, non quello d'un personaggio che prova il bisogno di confessarsi, di accusarsi. L'artifizio della narrazione in prima persona, che il D'Annunzio predilige in questi suoi ultimi lavori, non arriva fino a vincere il lettore. In un punto anche la forma gli resiste, non si piega alle necessit

Quadro o bozzetto semplicemente, ogni lavoro dell'autore di Numeri e Sogni conserviamo il genere mascolino in omaggio della firma reca l'impronta d'una mano sicura, sprezzatrice d'ogni convenzione nella sua arte inesorabile come la verit

Dunque, arrivato ad un certo punto, poichè il solo legame che lo teneva unito a questa terra gli manca e gli manca il modo così tragico, Mafarka diventa un dio; non è più un eroe umano posto in rilievo dalla fantasia dell'autore, diventa un eroe soprannaturale, vorrei dire religioso, se fosse lecito dire tutte queste parole in quest'ora e senza una spiegazione.

Sarebbe difficile dire quali fossero esattamente le intenzioni dell'autore di Roberta allorchè egli scrisse, tra il 1896 e il 1897, quel romanzo. Certo, non intendeva compiere una rivoluzione letteraria, fondare una scuola; scriveva allora così sinceramente, per impeto di passione e per commozione d'animo, come scrive oggi.

Se non che, in questo genere di critica con cui gli avvenimenti della vita dell'autore vengono usufruiti per rivelare le intime ragioni del processo artistico, si corre facilmente il pericolo di dare troppa importanza alla realt

Dopo il trionfo, la fama porta il nome dell'autore da un capo all'altro del paese e racconta a tutti quella notte di entusiasmo che fece palpitare il cuore di mille persone, raccolte e frementi davanti la scena.

In queste poche righe c'è intero il carattere del volume Letteratura di eccezione e c'è la immagine netta della fisonomia di critico dell'autore. Ha sessant'anni; e i capelli e la barba interamente incanutiti lo faranno sembrare più vecchio che non sia.

Parola Del Giorno

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