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Due minuti dopo, era in giardino col vin di Cipro e il vassoio. Dategli da bere, Juana; disse il conte Fiesco alla moglie. Ma in verit

Un pomeriggio Bissi entrava nel mio studio col viso raggiante di gioia. Il suo romanzo era stato accettato dal direttore di un giornale quotidiano che lo avrebbe pubblicato prima nelle appendici di esso e poi in volume. Ma più che di questa insperata fortuna, egli era lieto dell'anticipazione concessagli, che gli permetteva di restituire le mille lire dategli da me due anni addietro.

Dopo il Cristo, bisogna vedere il celebre cofano del Cid. È un cofano sdrucito e tarlato, appeso ad una parete in una sala della sagrestia. La tradizione narra che il Cid portava seco questo cofano nelle sue guerre contro i Mori, e che i sacerdoti se ne servivano come d'altarino per celebrare la messa. Un giorno, trovandosi colle tasche vuote, il formidabile guerriero riempì il cofano di sassi e di ferramenti, lo fece portar da un ebreo usuraio, e gli disse: Il Cid ha bisogno di denaro; potrebbe vendere i suoi tesori, non vuole; dategli il danaro che gli occorre, egli ve lo render

Giovanni era stato esente dalla leva perchè era il primo ed io era vedova, diceva la vecchia; e pochi mesi dopo aveva preso moglie e se n'era andato a Dongo a lavorare nella fabbrica di ghisa. L'anno dopo dovette andare Michele alla leva; quello non c'era modo di salvarlo. Quando dovette partire, spogliai la casa di tutto quanto avevo. Quella poca tela messa da parte per la ragazza la vendetti; e poi gli diedi fin il mio anello nuziale, che lo vendesse a Milano per procurarsi qualche soldo. La mia figliola, poveretta, diceva: «Dategli tutto, mamma; accontentatelo, perchè sar

Vedete? coteste delicatezze a me non s'addicono. Per reggere la vita n'ho assai di questo pane e di questa zuppa. Trovate di grazia un poveretto qualche infermo che conosciate più bisognoso; dategli questo piatto, e raccomandategli che preghi per me.

«Fatti in qua» disse a colui il cavaliere smontando; e dategli in mano le briglie del cavallo, piantando lui e la bestia a spaurirsi a vicenda, salì dallo suocero, franco di passo. Gli speroni e la guaina della sciabola battuta contro i gradini, stridevano come voci di malaugurio.

Ho udito io stesso il conte più volte a raccomandare alla contessa, e a chi stava con lei, di non dare a voi nessuna notizia del pessimo stato, in cui ella trovavasi. Ben lo avrebbe voluto la madre vostra, ma quando fu fatta capace che trattavasi della vostra rovina, non replicò altro, e disse al conte: Fate voi e so benissimo ch'ella soggiunse: Quando scrivete a Manfredo, dategli dunque le migliori notizie di me, tanto ch'ei viva tranquillo e non si muova di l